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Indigestione nel cane e nel gatto: cosa fare?

Cosa succede ai nostri pet quando fanno un pasto eccessivamente abbondante, magari ingerendo del “cibo spazzatura” o mangiando qualcosa che non avrebbero dovuto? Può essere pericoloso? Come bisogna comportarsi?

Indigestione cane

Le possibili cause

L’ingestione secondaria all’assunzione di cibo inappropriato o eccessivo può avvenire per diversi motivi: il cane o gatto possono mangiare cibo dalla tavola (talvolta ceduto proprio per mano nostra) oppure andare a cercare tra gli scarti della spazzatura quando gli è possibile. Talvolta oggetti di piccole dimensioni o sostanze tossiche (solide e liquide), trovate in giro per casa o durante la passeggiata, possono attirare la loro attenzione ed essere ingerite. In altri casi il cane o il gatto non si lasciano sfuggire l’occasione di mangiare una quantità maggiore del proprio alimento, se per esempio si trovano a disposizione una confezione di cibo aperta, finendo anche per prosciugare l’intero pacco.

Cosa succede durante un’indigestione?

In base al tipo e alla quantità di alimento ingerito, può svilupparsi un’irritazione del tratto intestinale (stomaco, piccolo/grande intestino), un’infiammazione di altri organi coinvolti nella digestione (come il fegato o il pancreas) e, in alcuni casi, anche una reazione che coinvolge l’intero organismo (tipico in caso di ingestione di tossine).

I segni di un’indigestione variano molto in base al tipo e alla quantità di cibo ingerito: si tratta perlopiù di segni gastroenterici, come salivazione eccessiva, conati, vomito, diarrea, dolore all’addome e flatulenza, talvolta preceduti o seguiti da un periodo di anoressia.

In caso di un’intossicazione con alcune sostanze presenti nel cibo possono essere evidenti anche grave depressione, debolezza, eccitazione, problemi respiratori o convulsioni, in base al tipo e alla quantità di tossina ingerita.

Di seguito, alcuni esempi comuni di indigestione nel cane e nel gatto

  • Ingestione di cibo deteriorato o dalla spazzatura
    Segni comuni: diarrea, anoressia, vomito.
    Un alimento mal conservato, o che è andato incontro a deterioramento, può sviluppare al proprio interno numerosi batteri o funghi, che possono causare un’infiammazione dell’intestino. Alcuni tipi di funghi possono a loro volta produrre delle tossine che causano un’infiammazione del fegato o di tutto l’organismo.

  • Ingestione di cibo atipico (dalla tavola) o cambi improvvisi di dieta
    Segni comuni: diarrea, vomito.
    Quando il cane o il gatto ingeriscono un alimento non appropriato alla loro dieta, oppure cambiano velocemente la composizione del loro alimento quotidiano, può avvenire una reazione avversa al cibo, che può risolversi spontaneamente quando si ritorna all’alimentazione originaria. Questi cambi repentini di dieta possono causare un’alterazione della microflora intestinale (ovvero i batteri “buoni” che vivono come commensali nell’intestino). Modificando una dieta si altera il contenuto di fibre e proteine ingerite, andando a danneggiare la microflora e permettendo la proliferazione di altri batteri patogeni nell’intestino.

  • Ingestione eccessiva di cibo
    Segni comuni: vomito, costipazione.
    Cibo ingerito in quantità eccessive può rimanere molto tempo all’interno dello stomaco, rendendone difficile la digestione. Talvolta il cibo riesce a progredire fino al grosso intestino, dove può accumularsi e causare però costipazione (soprattutto in cani e gatti disidratati), rendendo difficile l’espulsione delle feci. In casi più gravi, l’ingestione di un’elevata quantità di cibi non tipici della dieta del cane e del gatto (soprattutto se ricchi di grasso) può causare una grave infiammazione del pancreas, un organo posizionato tra le anse intestinali.

  • Ingestione di oggetti o ossa intere di grandi dimensioni
    Segni comuni: conati infruttuosi, salivazione, rigurgito, dolore addominale.
    Un osso intero, un pezzo di plastica o di metallo e persino un filo della spazzatura (soprattutto nel gatto) che vengono ingeriti possono bloccarsi nel tratto intestinale, causando un’infiammazione o un’ostruzione al passaggio del cibo. I segni clinici possono variare molto e dipendono spesso dal punto in cui il cosiddetto “corpo estraneo” si blocca. Oltre al tipo e alla forma del corpo estraneo ingerito, le dimensioni del cane e del gatto influiscono sulla possibilità che si possa creare un’ostruzione intestinale (ad esempio, un dado per giochi da tavola che viene ingerito da un cane di razza Pit Bull potrà anche essere espulsa con le feci).

  • Ingestione di cibo poco digeribile
    Segni comuni: diarrea, flatulenza, fastidio addominale.
    Sostanze come il lattosio (presente nel latte) o cibi con alto contenuto di fibre possono non essere correttamente digerite dai nostri pet. Queste sostanze tendono ad accumularsi nell’intestino, richiamando acqua al suo interno e causando diarrea o un’eccessiva produzione di gas (con conseguente flatulenza).

  • Sostanze tossiche
    Segni comuni: vomito, diarrea, segni neurologici o sistemici (in base alla tossina ingerita).
    Alcune comuni sostanze tossiche che il cane o il gatto rischiano di ingerire, mangiando del cibo presente in casa (magari dalla tavola o nella spazzatura), sono l’istamina e la caffeina. L’istamina è presente in alcuni derivati di pesce, in particolare negli Scombridae (come il tonno). La caffeina, oltre ad alterazioni gastrointestinali, causa tipicamente agitazione, aggressività, tremori e alterazioni cardiache (come tachicardia), che possono essere molto rischiose per il proprio pet. Esistono molte altre sostanze potenzialmente tossiche, alcune presenti anche in casa, che è opportuno conoscere ed evitare per la sicurezza dei propri pet.

Cosa faccio se il mio pet ha fatto indigestione?

Se si ha il sospetto o la certezza che il proprio cane e gatto abbiano ingerito del cibo inappropriato è sempre consigliato contattare il Medico Veterinario e tenere monitorato il proprio pet, controllando che non si sviluppino gravi alterazioni.

Se il cane e gatto si presentano gravemente abbattuti, con gravi segni gastroenterici (vomito e diarrea gravi) oppure se si ha il sospetto che abbiano ingerito una sostanza tossica o un oggetto non digeribile, il Medico Veterinario potrebbe indicarvi di recarvi il prima possibile al Pronto Soccorso Veterinario per effettuare una visita e delle cure in urgenza.

Se il proprio cane e gatto hanno mangiato una quantità di cibo eccessiva, del cibo avariato o del cibo non tipico della propria dieta, nelle ore successive è probabile che sviluppino dei segni gastroenterici (feci molli o diarrea, flatulenza, fastidio addominale): spesso queste alterazioni sono lievi/moderate e risultano autolimitanti, ovvero si risolvono spontaneamente quando il cane o il gatto ritornano ad alimentarsi correttamente. In casi più rari possono svilupparsi alcune complicazioni, come una grave infiammazione dell’intestino o del pancreas (pancreatite), con un peggioramento dei segni clinici (vomito/diarrea gravi, dolore addominale, abbattimento). Per questo motivo è comunque indicato informare il Medico Veterinario quando si ha la certezza di ingestione di cibo inappropriato e tenere attentamente monitorato il proprio cane e gatto nelle ore e nei giorni successivi all’evento.

È possibile continuare ad alimentare il cane o il gatto anche dopo un’indigestione, se lo stimolo della fame rimane normale: non è quindi necessario mantenere un digiuno forzato, a meno che non sia stato ingerito un corpo estraneo o una sostanza tossica, in tal caso mantenere il digiuno risulta necessario poiché il Medico Veterinario potrebbe decidere di intervenire in urgenza o effettuare delle ulteriori indagini diagnostiche, prima di far tornare a mangiare il proprio pet.

È importante ricordare che i farmaci ad uso umano non hanno la stessa efficacia nel cane e nel gatto, e possono talvolta risultare tossici: bisogna pertanto evitare di somministrare autonomamente farmaci (ad uso umano o veterinario) oppure indurre il vomito senza la supervisione del Medico Veterinario.

Quando si effettua una modifica della dieta, talvolta cambiando la marca dell’alimento, è sempre necessario effettuare un cambio graduale nell’arco di almeno 5 giorni, aumentando gradualmente la quantità del “nuovo” alimento mentre si diminuisce il “vecchio”. Se necessario, è inoltre possibile effettuare una consulenza presso un Medico Veterinario nutrizionista, che potrà indicarvi la dieta più adatta per le esigenze del vostro pet o redigere una dieta casalinga correttamente bilanciata.

Come posso evitare un’indigestione accidentale?

Alcune semplici accortezze possono essere utili per prevenire questi incidenti, evitando anche conseguenze gravi per i nostri pet:

  • evitare di lasciare la confezione dell’alimento del cane e gatto a loro disposizione: chiuderlo in uno scompartimento o posizionarlo in una mensola in alto sono alcune possibilità;
  • non dare da mangiare alimenti dalla tavola, soprattutto se ricchi di grasso, se contengono ossa oppure alimenti che sono andati incontro a deterioramento;
  • evitare di lasciare la spazzatura a portata del proprio pet, soprattutto se contiene scarti di alimenti appetibili (carne, pesce, etc.);
  • non lasciare in giro per casa oggetti di piccole dimensioni o sostanze potenzialmente tossiche (veleno per topi, detergenti, piante ornamentali tossiche, etc.), soprattutto se il proprio pet ha la tendenza a mangiare tutto ciò che trova in giro;
  • tenere sempre sotto controllo il proprio pet durante le passeggiate;
  • se si sostituisce la dieta, effettuare un cambio graduale (minimo 5 giorni) o attenersi alle indicazioni del Medico Veterinario nutrizionista.

A cura di Francesco Lunetta

Medico Veterinario

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