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Drogati di erba gatta: ecco perché i felini ne vanno matti

Una vera e propria droga: i proprietari di gatti sanno perfettamente quanto i loro compagni di vita possano dimostrare apprezzamento per l’erba gatta. Non di rado capita di vederli mentre vi si strusciano contro, si rotolano o fanno le fusa. Ora uno studio mostra come tale istinto naturale celi in realtà uno scopo ben preciso.

Erba gatta o Nepeta cataria

La Nepeta cataria è un vero e proprio repellente

Va innanzitutto evidenziato come i proprietari tendano a confondere le zolle che si trovano all’interno dei negozi per animali con l’erba gatta: mentre le prime sono formulate per favorire il benessere del tratto gastrointestinale (provocando anche episodi di vomito), la seconda, il cui nome scientifico è Nepeta cataria, è l’unica e sola in grado di produrre un effetto euforizzante.

Ciò è dovuto alla presenza al suo interno di due composti, il nepettalattone e il nepetalactolo, che agiscono sul sistema oppioide di molti felini: le risposte comportamentali indotte nei gatti sono infatti state notate anche in leoni e linci. La Nepeta cataria produce iridioidi, molecole attive dagli effetti repellenti nei confronti di alcuni insetti come per esempio le zanzare. Un recente studio pubblicato su Science Advances ha mostrato come proprio strofinandosi e rotolandosi sull’erba gatta i felini riescono a trasferire gli iridioidi, che si disperdono nell’aria quando le foglie del vegetale vengono danneggiate, sulla propria pelliccia, ereditando così una protezione naturale contro gli artropodi. La sensibilità comportamentale e olfattiva dei felini per le sostanze contenute nella Nepeta cataria sarebbe quindi correlata anche a questa particolare proprietà: se leccata e masticata la capacità repellente viene amplificata. Strappi, graffi e morsi liberano grandi quantità di nepetalactolo e nepetalactone, circa 10 volte di più di quante ne emetta una foglia sana che viene semplicemente sfregata. Ecco perché la reazione nei confronti di questo vegetale è così compulsiva.

Un valido sistema di arricchimento ambientale

La reazione all’erba gatta dura in genere tra i 5 e i 15 minuti e scompare in assenza di stimolo. È anche vero comunque che non tutti i felini mostrano la stessa risposta e alcune ricerche hanno evidenziato una maggior sensibilità nei soggetti adulti rispetto ai più giovani, suggerendo perciò che il sistema oppioide possa necessitare il raggiungimento della maturità prima di poter rispondere a questi composti. La letteratura scientifica è ancora abbastanza scarsa circa le motivazioni per cui gli atteggiamenti mostrati dai gatti siano diversi nelle loro manifestazioni: alcuni diventano euforici, in altri diminuiscono vocalizzazioni e movimenti.

Altri studi inducono a pensare che la risposta alla Nepeta cataria possa essere di origine genetica, essendo ereditata in modalità autosomica dominante (ovvero è sufficiente che anche solo uno dei due genitori passi il tratto al cucciolo).

Indipendentemente da quanto detto fino ad ora, sicuramente la Nepeta cataria rappresenta un valido sistema di arricchimento ambientale: si tratta di uno stimolo molto forte, è sicura e non ha controindicazioni. Si può facilmente rinvenire in forma secca da inserire all’interno dei giochi, oppure anche in bastoncini.

Se la utilizziamo però dobbiamo prestare attenzione a non lasciarla sempre a disposizione, riproponendola invece ogni due o tre giorni: il gatto perderebbe altrimenti interesse (come d’altra parte accade nei confronti di qualsiasi elemento di arricchimento ambientale). Meglio piuttosto tenere a disposizione diversi giochi da utilizzare a rotazione.

Oltre alla Nepeta cataria si trovano in commercio anche prodotti a base di matabi, dagli effetti molto simili.

È vero che i gatti mangiano l’erba per indurre il vomito?

Tornando invece alle zolle di erba spesso utilizzate dai proprietari e che influiscono in modo benefico sul sistema gastroenterico, è interessante analizzarne il motivo. Molti infatti sono coloro che hanno sempre ritenuto fosse un metodo volontario adottato dai gatti per indurre il vomito. Gli esperti dell’International Society for Applied Ethology si sono in realtà mostrati concordi nel ritenere l’erba un vero e proprio spuntino che tali animali sono stati abituati ad assumere da tempo immemore. Gli studiosi hanno analizzato un campione di oltre 1.000 gatti che avevano mostrato appunto la consuetudine di cibarsi di erba. Solo il 25% dei soggetti però ha rimesso, tanto da indurre i ricercatori a dedurre che il vomito fosse semplicemente un effetto collaterale.

La ragione biologica di questo comportamento felino risiede nella capacità della materia vegetale di attivare l’apparato digerente inducendo i muscoli a muoversi. Ciò non fa altro che favorire l’espulsione di eventuali parassiti intestinali. Nonostante tali organismi siano in effetti assenti nei gatti domestici, questi avrebbero comunque conservato l’atavica abitudine di masticare erba, continuando a praticarla.

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