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Perché è importante giocare con cani e gatti?

Tutti i proprietari di cani e gatti sanno quanto ai nostri amici a quattro zampe piaccia giocare. Sapete però che si tratta ler loro di una vera e propria necessità? Quali attività possiamo mettere in pratica per divertirci insieme? Ci risponde la dott.ssa Sabrina Giussani.

Giocare insieme al cane

Fabbisogni e necessità

Vivere con un cane o un gatto significa interagire con soggetti che appartengono a specie differenti dalla nostra. La consapevolezza di appartenere a specie diverse, comporta la conoscenza delle necessità dei nostri compagni. I fabbisogni del cane e del gatto sono di più tipi: fisiologici, comportamentali e di sicurezza. Mangiare, bere, dormire ed evacuare le deiezioni sono considerate necessità fisiologiche, primarie per tutti gli esseri viventi. Cane e gatto, così come l’essere umano, possiedono anche fabbisogni comportamentali legati alle caratteristiche tipiche della specie alla quale appartengono come, per esempio, “mappare” un ambiente ed esplorare gli oggetti che ne fanno parte, interagire con i propri simili e con gli esseri umani, seguire una “traccia” odorosa e rincorrere “qualcosa” che si muove rapidamente, arrampicarsi e giocare. Anche svolgere attività fisica, rosicchiare un masticativo e “oziare” sono attività fondamentali. Inoltre, ci sono i fabbisogni di sicurezza legati all’ambiente e al gruppo sociale: cane e gatto devono sentirsi accolti, supportati, protetti e al riparo dai pericoli nella casa e nella famiglia in cui vivono.

Relazione col gatto

Una relazione vera e propria

Il processo di domesticazione ha permesso al cane e al gatto di trascorrere molti anni al nostro fianco e questa vicinanza ha favorito la nascita di una relazione. Attraverso un complesso processo evolutivo, questi animali si sono adattati a vivere nella società umana e quest’ambiente al momento attuale può essere considerato la loro nicchia ecologica. Cane e gatto sono partner sociali e stringono con la famiglia umana un legame prioritario. Recenti studi hanno dimostrato che tale legame è da considerarsi al pari dell’attaccamento di un bambino alla propria mamma. La sensibilità della nostra specie verso i segnali giovanili emessi dai “più piccoli” provoca nei loro confronti un comportamento di adozione, di protezione e di cura. Poiché il referente umano è, a tutti gli effetti, la figura di riferimento/ accudimento del cane e del gatto, tra le due specie può nascere una vera e propria relazione.

Tale relazione è composta di più “parti” come, per esempio, quella affettiva (dare, e ricevere affetto), quella affiliativa (sentirsi parte di un gruppo e coinvolgere l’altro), quella sociale (svolgere insieme delle attività), quella ludica (giocare e ingaggiarsi reciprocamente), quella epistemica (osservare il comportamento dell’animale lasciando che il suo modo di agire “ci contagi”) e così via.

Giochi per il cane

Giocare insieme

Il gioco è un concetto difficile da definire in modo univoco: la maggior parte degli studiosi è concorde nel descriverlo come un comportamento solitario o sociale, specie-specifico, a volte espresso in modo diverso nei maschi e nelle femmine, che si modifica con l’età. Il gioco evoca emozioni positive e svolge più funzioni: favorisce lo sviluppo psicomotorio, stimola l’esplorazione e la curiosità, aumenta la consapevolezza del proprio corpo, migliora la comunicazione e rafforza la relazione sociale sviluppando la capacità di collaborare.

È possibile giocare in modo “cinetico e fisico”, per esempio lanciando un oggetto o facendo la lotta, realizzare un gioco cognitivo, rappresentato dal risolvere insieme un rompicapo (problem solving), o un gioco “comico” dove prevalgono il divertimento, la finzione e la distrazione.

Riportare la palla è l’attività maggiormente proposta al cane dalla famiglia umana. È opportuno, però, integrare questo gioco con altre occupazioni poiché alcuni soggetti, soprattutto appartenenti a razze con attitudine alla conduzione del bestiame (come il Border Collie o altri cani da pastore), trasformano questo gioco in una vera e propria “fissazione”. Pupazzi, palline, oggetti di materiale differente e masticativi devono essere lasciati sempre a disposizione del cane fin dall’adozione così che il piccolo possa utilizzarli quando lo desidera. Rincorrersi e fare la lotta, passeggiare in città e nel bosco salendo sui muretti o passando tra i cespugli, cercare oggetti nascosti, nuotare e fare i tuffi sono esempi di attività ludiche.

Giochi per il gatto

Per quanto riguarda il gatto, i giochi con oggetti permangono a lungo, pressoché per tutta la vita. Palline di carta, tappi di sughero, noci, nocciole, pasta cruda e così via possono “animarsi” tra le mani del piccolo felino. È opportuno ogni giorno raccogliere gli oggetti e radunarli in una scatola così che il gatto possa utilizzarli quando lo desidera. Il piccolo felino, anche in età adulta, gioca volentieri anche con la famiglia umana: possiamo coinvolgerlo in attività come nascondino oppure nella costruzione di manufatti come scatole di cartone con fori (simili a tane dove intrufolarsi), scatole sensoriali (contenenti piccoli oggetti che possono essere “pescati” con le mani), tunnel e così via. Laser e giochi di luce, devono essere evitati poiché non solo aumentano l’eccitazione del gatto ma anche la frustrazione: la “caccia” non porta ad alcun risultato poiché la “preda” è impalpabile.

È necessario coinvolgere il cane e il gatto in attività ludiche di tipologia differente e, soprattutto, lasciarsi ingaggiare accettando non solo le richieste dell’animale ma anche le sue proposte. Le attività, infatti, devono essere gradite ad entrambi i partner!

A cura della dott.ssa Sabrina Giussani,
Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale
Medico Veterinario Esperto in IAA
Diplomato Medico Veterinario Comportamentalista ENVF
Master in Etologia applicata e Benessere animale
Presidente Senior SISCA

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