La febbre, o ipertermia, nel cane e nel gatto è definita da un aumento della temperatura corporea oltre i 39,2°C.
La temperatura corporea viene normalmente controllata dall’ipotalamo, un organo del sistema nervoso che, grazie agli stimoli dati da recettori e sostanze prodotte nell’organismo, riesce ad aumentare o diminuire la temperatura. Si parla propriamente di “febbre” quando l’aumento della temperatura è determinato da una risposta corporea a particolari stimoli, mentre l’”ipertermia” indica un aumento della temperatura dato dall’incapacità di dissipare correttamente il calore corporeo, ed è causata da altri fenomeni come lo stress, colpi di calore ed alcuni farmaci o droghe.
La febbre nasce pertanto da una risposta adattativa dell’organismo nei confronti di diverse patologie, in particolare malattie infettive (es. batteri, virus, funghi o protozoi), infiammazioni sterili (es. pancreatite), malattie del sistema immunitario (es. anemia emolitica immunomediata) ed alcune neoplasie. L’aumento della temperatura corporea assume, in questi casi, uno scopo di protezione nei confronti dell’organismo (ad esempio, eleminando quei parassiti che non riescono a sopravvivere ad elevate temperature). L’aumento eccessivo o permanente della temperatura corporea può, tuttavia, avere anche dei risvolti negativi, portando a conseguenze dannose o persino fatali.
Come si comportano i pet quando hanno la febbre?
Per tentare di dissipare il proprio calore corporeo, un cane o un gatto con febbre possono ansimare o leccarsi il pelo più del solito, risultare più abbattuti, riluttanti al movimento o andare alla ricerca di superfici fresche su cui stendersi.
Come si misura la temperatura nei pet?
Il metodo più diffuso, efficace e raccomandato per misurare la temperatura nei pet è tramite l’utilizzo di un termometro rettale. Questi termometri hanno spesso una punta flessibile, che aumenta la facilità di utilizzo e diminuisce i rischi traumatici, rispetto ai termometri con punta rigida. Effettuare la misurazione da soli in casa, se il pet non è collaborativo può risultare talvolta difficoltoso. Il risultato dato dal termometro può, inoltre, essere influenzato dalla profondità con cui si penetra il retto: una penetrazione eccessiva può risultare fastidiosa per il pet e rendere più difficile la procedura, mentre una penetrazione inefficace può dare un risultato della temperatura più basso rispetto a quello reale. Anche la presenza di feci nel retto può influenzare negativamente il risultato, mentre nel caso in cui siano presenti delle ferite o altre malattie perianali l’utilizzo del termometro rettale è sconsigliato.
Altri metodi per la misurazione della temperatura, meno efficaci e che spesso non risultano accurati, sono la misurazione auricolare, tramite utilizzo di appositi termometri specifici, o la misurazione ascellare, che può tuttavia essere influenzata negativamente da una pelle eccessivamente spessa o da una condizione di obesità.
Cosa fare se la temperatura misurata è alta?
È innanzitutto necessario escludere che l’aumento della temperatura non sia dovuto ad una condizione stressante (ad esempio, dopo un viaggio in auto o per una visita dal Medico Veterinario) o ad un esercizio fisico svolto recentemente: in questi casi la temperatura corporea può aumentare fin oltre i 40°C, ma ritornerà nella normalità dopo un adeguato periodo di riposo e al termine dell’evento stressante. In questi casi è quindi consigliato mantenere il proprio pet in un ambiente tranquillo, correttamente ventilato e con una temperatura ambientale normale, fornendogli dell’acqua fresca ed effettuando un ulteriore controllo della temperatura dopo 30-60 minuti dal termine dell’esercizio fisico o dell’evento stressante.
Nel caso in cui la temperatura corporea del pet dovesse rimanere elevata, il Medico Veterinario dovrà individuare le cause della febbre e somministrare una terapia specifica. Dopo una visita clinica completa sarà eventualmente necessario effettuare degli esami del sangue, delle urine, della diagnostica per immagini o altri esami specifici, al fine di identificare e risolvere la problematica. In questi casi, il raffreddamento attivo del pet non è consigliato come metodo per risolvere la febbre.
Nel caso, invece, in cui il proprio pet fosse stato tenuto in un ambiente estremamente caldo, poco ventilato, senza accesso ad acqua potabile e si presenti con difficoltà a respirare o estremamente depresso o non responsivo agli stimoli sarà necessario contattare urgentemente il Medico Veterinario, poiché è probabile che si tratti di un colpo di calore. In attesa del suo intervento, il Medico Veterinario potrà, in questi casi, indicarvi di abbassare attivamente la temperatura del vostro pet, dissipando il suo calore corporeo spargendogli dell’acqua fresca sul corpo, usando dei panni bagnati o tramite l’utilizzo di un ventilatore.
A cura del dott. Francesco Lunetta, DVM, PhD student
Ospedale Veterinario Universitario
Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna