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Le zanzare sono pericolose per cani e gatti?

Le zanzare sono un vero flagello in estate. Non si tratta tuttavia solo di un elemento di disturbo, ma anche un pericolo per la salute. Sono infatti molte le patologie che questi fastidiosi insetti possono trasmettere, sia a noi che ai nostri amici pelosi.

Cani gatti e zanzare

Reazioni e patologie trasmissibili

Sì, anche cani e gatti possono essere punti. Le zanzare infatti si nutrono di sangue, più precisamente di proteine essenziali alla produzione di uova, oltre che di nettare, liquidi e sostanze zuccherine. Le reazioni più comuni sono simili alle nostre: rossore, gonfiore, prurito. Ci sono dei casi in cui però una puntura di zanzara può avere anche conseguenze letali, dunque è sempre meglio prevenire.

In particolare, è necessario prestare particolare attenzione alla filariosi cardiopolmonare, una malattia parassitaria sostenuta da un verme nematode (Dirofilaria Immitis), le cui larve vengono trasmesse dalle zanzare attraverso la puntura e il pasto di sangue. Questa patologia, pur essendo più conosciuta tra i proprietari di cani, colpisce anche i gatti anche domestici.

Attenzione alla prevenzione

Tutti i proprietari dovrebbero quindi prestare la massima attenzione alla prevenzione della filariosi rivolgendosi innanzitutto al proprio medico veterinario di fiducia per individuare l’antiparassitario più indicato per il singolo soggetto. Possono poi venire in aiuto anche sistemi a diffusione di onde soniche in grado di disturbare le zanzare femmina, che saranno quindi portate a spostarsi altrove. Ricordiamo infatti che sono le femmine a pungere e sono fornite di un apposito apparato boccale atto allo scopo. Non solo: sono anche dotate di un radar che consente di scovare le fonti di anidride carbonica.

Un’attenta profilassi, oltre che test periodici, è tanto più importante quanto per il fatto che i sintomi della filariosi possono manifestarsi anche dopo molto tempo, quando cioè l’organismo reagisce contro i parassiti e allo stesso tempo il cuore manifesta segnali di insufficienza dovuti allo sforzo cronico di pompare il sangue verso arterie ostruite dalle filarie.

Le larve microscopiche del parassita, infatti, circa 6 mesi dopo la trasmissione raggiungono il cuore e i vasi polmonari raggiungendo una lunghezza anche di 30 cm. Qui riescono a riprodursi e a immettere nuove larve in circolo. Le larve potranno poi essere ri-assunte da altre zanzare che potranno così diffondere ulteriormente la malattia.

Nel cane la filariosi cardiopolmonare è una malattia cronica. In genere i soggetti potranno apparire stanchi, affannati anche dopo sforzi di modesta entità, potranno manifestare tosse, inappetenza e depressione.

Esistono zone dove tale patologia è particolarmente diffusa, come la Pianura Padana, le fasce pedemontane, la Toscana e la Sardegna, ma è stata segnalata anche in Canton Ticino, Umbria, Marche, Abruzzo, Puglia e Lazio.

Piccoli gesti significativi

La prevenzione, soprattutto per chi abita in questi territori e ha cani o gatti che frequentano anche aree verdi, parte innanzitutto da noi: le zanzare infatti si riproducono più facilmente in determinate condizioni, in particolare dove trovano acqua stagnante. Bisognerà quindi stare attenti innanzitutto a svuotare i sottovasi, anche applicandovi apposite maglie per evitare che gli insetti li utilizzino per riprodursi. I cortili e le aree aperte andranno mantenuti puliti e privi di rifiuti o altri materiali accatastati. La vegetazione andrebbe mantenuta curata evitandone lo sviluppo incontrollato: vi sono infatti piante infestanti in grado di aumentare il tasso di umidità, creando un ambiente favorevole per le zanzare. Gli impianti di irrigazione andrebbero regolati in modo da evitare ristagni, le piscine inutilizzate mantenute vuote, le cisterne e le botti per la raccolta di acque meteoriche tenute chiuse con coperchi.

In merito all’eventuale uso di pesticidi o repellenti, meglio utilizzare sempre quelli a base naturale e comunque chiedere sempre al proprio medico veterinario di fiducia per evitare spiacevoli inconvenienti.

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