Come insegnare al cane a non mangiare tutto quello che trova?
Il cucciolo inizia a scoprire il mondo già durante la gravidanza. Dal 45° giorno di gestazione, infatti, il feto è in grado di percepire le emozioni materne grazie al senso del tatto: le coccole e gli abbracci della famiglia umana alla femmina favoriscono la sensazione di piacere mentre eventi che inducono stress e paura provocano disagio. Dopo la nascita la bocca è il centro di tutte le percezioni del cucciolo e della sua relazione con la madre e i fratelli. Intrufolarsi con il viso tra il pelo, succhiare il latte dalle mammelle, toccare con le mani e i piedi il substrato che riveste la cassa parto e così via permettono al piccolo di raccogliere numerose informazioni.
Con la crescita tutti organi di senso diventano più performanti: il cucciolo apre gli occhi, riesce ad identificare la direzione da cui proviene un suono e muove i primi passi. Intorno allo svezzamento inizia la fase di esplorazione orale: il piccolo osserva un oggetto sconosciuto, lo annusa, lo tocca con il naso o le mani e infine lo mordicchia. La bocca percepisce il sapore di ciò che giunge a contatto con le papille gustative e raccoglie informazioni sulla forma, consistenza, temperatura e tipo di superficie (liscia, ruvida, regolare, porosa e così via) degli oggetti.
L’equilibrio emozionale
La qualità del legame di attaccamento con la mamma è fondamentale per lo sviluppo cognitivo e comportamentale dei piccoli. La madre accorre quando i cuccioli piangono, li lecca e li conforta. Durante la crescita, quando i piccoli si mordicchiano l’un l’altro e iniziano a “fare la lotta”, la genitrice li calma, li rassicura e mostra loro come “si gioca”. I cuccioli così facendo non solo imparano a controllare l’intensità del morso ma anche a gestire il “picco emozionale” legato all’eccitazione tornando rapidamente alla calma. La separazione precoce dalla mamma (prima dei due – due mesi e mezzo di età) favorisce l’utilizzo “esagerato” della bocca a carico degli oggetti e dei componenti della famiglia umana. Il cucciolo afferra gli indumenti, le scarpe, i tappeti e molto alto e li distrugge sistematicamente. Inoltre, il piccolo è sempre agitato: mordicchia le mani e i piedi dei referenti, interagisce con cani e persone sconosciuti saltando loro addosso. È necessario, quindi, adottare il cucciolo intorno ai due - tre mesi di vita poiché è fondamentale che rimanga a lungo con la famiglia di origine.
Educare il cucciolo
L’esplorazione orale è una tappa importante nello sviluppo cognitivo e comportamentale del piccolo; questo periodo normalmente termina intorno ai tre - quattro mesi di età. I referenti umani devono permettere al cucciolo di “conoscere” l’ambiente che lo circonda attraverso la bocca. Quando il materiale raccolto non è pericoloso come, per esempio, una foglia, un legno o una ghianda, un pezzo di plastica è necessario non intervenire: gli oggetti saranno esplorati e poi abbandonati. La fase di esplorazione orale, infatti, si riduce progressivamente durante la crescita.
Per recuperare il maltolto, qualora il “bottino” fosse pericoloso per l’incolumità del piccolo o “prezioso” per la famiglia umana, è opportuno proporre al cucciolo uno scambio somministrando uno o più bocconcini appetitosi. È possibile realizzare il baratto anche avvalendosi di un giocattolo molto ambito utilizzato solo per l’occasione. I referenti devono realizzare il baratto con calma, senza fretta: effettuare lo scambio e, appena il piccolo lascia l’oggetto rubato, avventarsi per afferrarlo provoca la perdita della fiducia nei partner umani.
Inseguire il cucciolo per “rubare” ciò che trattiene in bocca, invece, induce un comportamento di difesa da parte dell’animale che, spesso, ingerisce rapidamente il bottino senza masticare. Sottrarre sistematicamente tutto quello che il cucciolo “raccoglie” nell’abitazione o in passeggiata provoca l’effetto opposto: la competizione induce l’aumento progressivo del comportamento e favorisce l’insorgenza di un’aggressione a carico dei membri della famiglia umana.
Anche infliggere una punizione verbale e/ o fisica per obbligare il cucciolo a lasciare il maltolto, porta alla nascita di una relazione conflittuale e può indurre la comparsa di un comportamento di aggressione legato alla difesa dell’oggetto. Così facendo, il cane anche in età adulta ringhierà e morderà i referenti quando questi cercheranno di sottrarre il maltolto.
È necessario prestare attenzione anche alle attività ludiche realizzate: giocare facendo la lotta, muovere le mani o i piedi come fossero prede da acchiappare e lanciare ripetutamente una pallina o un altro oggetto inducono il cucciolo ad agitarsi e mordicchiare sempre più.
Le malattie organiche e del comportamento
Esplorare un oggetto con la bocca, distruggerlo e ingerire i frammenti sono comportamenti legati a motivazioni differenti. Il cucciolo o il cane adulto che ingoia materiale non edibile come sassi, cemento, calzini o altro può, per esempio, essere affetto da una disbiosi intestinale. L’apparato digerente contiene un organo scoperto di recente composto di batteri, virus, protozoi, funghi e archea responsabile della lavorazione degli alimenti. Qualora il microbioma fosse alterato, lo sarà anche la digestione: il disagio intestinale e gastrico che ne consegue può indurre il piccolo ad ingerire materiale non edibile.
La separazione precoce dalla famiglia canina di origine, una femmina al primo parto o affetta da malattie del comportamento e la nascita di numerosi cuccioli inducono nei piccoli la presenza di sintomi riferibili all’uso “eccessivo” della bocca caratterizzati da mordicchiamenti e distruzioni.
In presenza di questi segnali consiglio di effettuare una visita presso un Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale così che il clinico possa formula una diagnosi e impostare la terapia adatta.
a cura della dott.ssa Sabrina Giussani,
Medico Veterinario Esperto in Comportamento Animale
Medico Veterinario Esperto in IAA
Diplomato Medico Veterinario Comportamentalista ENVF
Master in Etologia applicata e Benessere animale
Presidente Senior SISCA