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Piccoli e belli: alla scoperta dei nano fish

Il segmento dell’acquariofilia vive un periodo di cambiamenti tra mutamenti legislativi, inflazione e aumento dei costi energetici. Tutti fattori che gravano sulle famiglie e che potrebbero divenire limitanti per l’hobby in Italia. Nonostante ciò, grazie al continuo sviluppo tecnico e alla conoscenza delle specie ornamentali è oggi possibile vivere appieno questo passatempo anche quando si dispone di budget inferiori e spazi più piccoli, indoor o outdoor, rispetto al passato. Piccoli acquari d’acqua dolce tropicali correttamente strutturati e con volumi di almeno 60 litri netti possono ospitare alcuni esemplari appartenenti a specie ittiche di piccole dimensioni rimaste a lungo di nicchia o solo per acquariofili di lungo corso. Ora per una serie di coincidenze questi pesci potrebbero ottenere l’apprezzamento che meritano.

Nanofish

Dagli USA al Sudamerica

Heterandria formosa (Girard, 1859)  è un Poeciliidae noto nel mondo inglese come “The least killifish”. Lungo al massimo 2-3 cm popola un areale di distribuzione che comprende quegli Stati degli U.S.A. che si affacciano sul Golfo del Messico, dalla Carolina del Sud a nord, fino alla Louisiana a ovest. Le popolazioni sono spesso frammentate tra loro ad eccezione della Florida, dove la specie è comunemente diffusa. H.formosa è rustico, si adatta ad ambienti d’acqua dolce piantumati e ricchi di anfratti, ed è disponibile in commercio in due selezioni cromatiche. La prima è quella ancestrale caratterizzata da un colore di base del corpo grigio percorso da una striscia longitudinale che percorre dall’opercolo fino all’inizio della pinna caudale. La versione di selezione definita come “gold” ha invece una livrea chiara con riflessi gialli.

In H.formosa i maschi hanno un corpo più longilineo delle femmine, presentano un gonopodio (organo copulatore) ben visibile come negli altri pecilidi e mostrano una piccola macchia arancione a carico della pinna dorsale. La gestazione dura tra 27 e 35 giorni e il parto può protrarsi fino a 10 giorni con la nascita quotidiana di 2-3 esemplari. I maschi competono tra loro per gli spazi, si consiglia dunque una vasca ricca di piante, legni e nascondigli che possa mimare una pianura alluvionale o l’intricato sistema sommerso delle Everglades.

La specie è onnivora e come le altre può essere alimentata con granuli micro incapsulati e simili di piccolissime dimensioni e alimento congelato  (plancton, cyclops o altri alimenti congelati), previo taglio e arricchimento vitaminico.

Spostandoci a mano a mano verso sud non si può fare a meno di ricordare altre specie ovovivipare di ridotte dimensioni. Tra queste vi è quella specie comunemente ma erroneamente definita a lungo come “poecilia di Endler”, classificata come Poecilia wingei  (Poeser, Kempkes & Isbrücker, 2005). Specie ovovivipara originaria di due lagune venezuelane, è oggi disponibile con numerose varietà di selezione diverse per livree. Lontano parente del ben più noto guppy, raggiunge dimensioni massime di 4 cm (femmine) ed è caratterizzato da elevata prolificità. Tale parametro deve essere valutato con attenzione prima di immettere esemplari specie se si possiedono vasche di volume ridotto. La piccola Poecilia picta (Regan, 1913) è un’altra specie ovovivipara di assoluto interesse in questo segmento acquaristico grazie alle livree brillanti e le piccole dimensioni (massimo 3 cm) Seppur non sempre di facile disponibilità vi sono anche le specie incluse nel genere Micropoecilia.

Spostandosi in Sudamerica per coloro che preferiscono i caracidi, una delle specie più piccole (3-4 cm) disponibili in commercio è Pristella maxillaris (Ulrey, 1894), un pesce di branco che popola in natura i fiumi del bacino amazzonico e dell’Orinoco. La specie è disponibile sia con livrea ancestrale sia nella selezione golden; necessita di fitta vegetazione, acque debolmente acide e vasche di almeno 100 litri. Può essere allevata in vasche monospecifiche o con piccoli pesci del medesimo areale di distribuzione e di dimensioni altrettanto ridotte, ad esempio Corydoras pigmaeus (Knaack, 1966) (2 cm). Hyphessobrycon amandae (Géry & Uj, 1987) è un altro caracide di ancor più piccole dimensioni (2 cm circa) ideale per popolare con un piccolo banco acquari tropicali piantumati ma che dispongano anche di spazio libero per nuotare.

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Alcuni spunti dall’Asia

Tanichthys albonubes (Lin, 1932) noto come pesce delle montagne della Nuvola Bianca, sono piccoli organismi (2-4 cm) originari della Cina e richiedono temperature dell’acqua non troppo elevate (18°-22°). Vivono in branco e necessitano di una buona piantumazione così come di spazio libero per nuotare. Sono disponibili anche in varietà di selezione (es. gold) e si riproducono deponendo uova (specie ovipara) senza mostrare alcuna cura parentale. La specie può essere allevata anche all’aperto durante la bella stagione in piccoli pond avendo sempre cura della piantumazione e del rispetto dei parametri acquatici. Tra i piccoli protagonisti degli acquari e ancor di più dei piccoli invasi esterni, non si può non citare i medaka Oryzias latipes (Temminck & Schlegel, 1846), tra i pesci più amati in oriente proprio grazie alla possibilità d’allevamento anche in piccoli spazi. Ampiamente riprodotti in allevamento, sono disponibili in un gran numero di varietà cromatiche.

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Normativa: le disponibilità potrebbero cambiare

Il 27 ottobre 2022 è entrato in vigore il Decreto 11 ottobre 2022 che individua gli animali di specie selvatiche ed esotiche che possono essere prelevati dal loro ambiente naturale per diventare animali da compagnia. Questo decreto opera una limitazione della loro provenienza dall'ambiente naturale, consentendo il prelievo in natura solo di sei specie elencate dal DM. Seppur in maniera inferiore rispetto alla controparte marina, anche l’acquariofilia d’acqua dolce potrebbe dunque vedere una diminuzione, seppur più limitata, di specie ittiche commercializzabili in Italia. Al termine delle deroghe potrebbero non giungere sul mercato nazionale anche esemplari appartenenti a specie di piccole dimensioni se non riprodotti in allevamento. Tra i nano fish questa limitazione, parziale o totale, potrebbe riguardare specie come Brachygobius xanthomelas (Herre, 1937), comunemente nota come pesce ape. Questo pesce d’acqua dolce e salmastra originario dei corsi d’acqua dolce e salmastra asiatici mostra peculiarità gestionali ed è da consigliare comunque solo ai più esperti. Una medesima situazione potrebbe riguardare specie sudamericane come il pesce accetta pigmeo Carnegiella myersi (Fernández-Yépez, 1950) e Hyphessobrycon amandae (Géry & Uj, 1987) pesce di (2 cm circa) ideale per popolare con un piccolo banco acquari tropicali piantumati dedicati alla specie. Altre specie che potrebbero risentire della stessa situazione qualora non vi fossero stock di esemplari riprodotti in cattività sono quelle alle quali appartengono i gobidi del genere Stiphodon sp e i pesci matita Nannostomus marginatus (Eigenmann, 1909). Medesimo discorso per Boraras maculatus (Duncker, 1904), specie asiatica che, con soli 2,5 cm è stata fino a oggi una delle specie più piccole disponibili in commercio. Al netto di deroghe o modifiche legislative che in futuro potrebbero essere approvate, la disponibilità di molti pesci dipenderà molto dagli sforzi profusi nello sviluppo di un’acquacoltura ornamentale e nella disponibilità nei listini di esemplari importabili in Italia non provenienti da catture selvatiche.

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Mai dimenticare le basi acquaristiche

Ospitare questi piccoli organismi all’interno di acquari,  pond da guardino o balcone non deve far dimenticare come a volumi d’acqua inferiore debba corrispondere la stessa medesima attenzione che si riserva per qualsiasi acquario. Una cura rivolta sia alla selezione di una corretta componentistica, oggi sempre più varia anche per questo segmento commerciale sia in termini di strutturazione dell’ambiente e cura dei parametri chimico fisici dell’acqua. Un invaso di piccole dimensioni può infatti essere a maggior rischio stabilità rispetto a un acquario di dimensioni maggiori. Selezione dei sistemi di filtrazione e ricircolo, maturazione biologica, esecuzione dei periodi test dell’acqua, cambi parziali e attenta gestione dell’alimentazione sono solo alcune delle basi acquariofile che devono strettamente osservate anche in questo segmento dell’hobby.

dott. Alessio Arbuatti,
Medico Veterinario Esperto in Animali esotici
Delegato SIVAE Abruzzo
accred. FNOVI in Med. dei Pesci e Gestione degli Acquari
Docente di Zoologia ed Ecologia, Facoltà di Medicina Veterinaria UNITE

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