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Post Grooming Furunculosis: conoscenza e prevenzione del rischio

Il termine comune che contraddistingue tale infezione è stato coniato nel mondo anglosassone e fa riferimento a una forma non comune di piodermite profonda (follicolite) batterica che può potenzialmente comparire dopo attività quali il bagno del cane in ambito di toelettatura, in quello domestico o anche in bacini naturali. Questo evento deve essere ben noto a tutte le figure della filiera della salute e del benessere del cane, inclusi i proprietari, affinché si possano mettere in atto quei corretti comportamenti volti a diminuire il potenziale rischio d’infezione.

Cane bagnato

Un microscopico protagonista

L’agente eziologico di questa follicolite è Pseudomonas aeruginosa, un batterio Gram + ubiquitario che si può riscontrare su numerosi substrati, terrestri e acquatici, grazie a una capacità d’adattamento che consente al microrganismo di sopravvivere in presenza di un ampio range di condizioni micro ambientali. Tale duttilità rende questo batterio potenzialmente capace di contaminare anche quei substrati in apparenza insospettabili come la strumentistica, i contenitori di prodotti e le porzioni che formano la componentistica presente nella struttura o quella domestica. Inoltre, il genoma di P.aeruginosa comprende numerosi tratti codificanti fattori che favoriscono la virulenza e la capacità di ledere i tessuti. È dimostrato anche in medicina umana come P.aeruginosa possa contaminare dispenser e contenitori di saponi.

Nel cane i primi segni clinici compaiono dopo 24-48 ore dal lavaggio; sono colpite principalmente le porzioni del dorso e del collo e si ipotizza che la penetrazione del patogeno possa avvenire sia a seguito della modificazione della barriera cutanea sia dell’esecuzione di manualità troppo intense sul pelo e sulla cute. In poche ore compaiono lesioni infiammatorie tra le quali eritema, edema, papule, pustole, foruncoli, ulcere e, a seguire, le croste emorragiche. Spesso a questi segni si accompagna uno stato di malessere generale del cane e una sintomatologia sistemica. La diagnosi clinica e quella eziologica sono compito esclusivo del medico veterinario che provvederà ad effettuare un’approfondita anamnesi alla quale fara seguito un esame clinico generale, un’indagine dermatologica e il prelievo di campioni da destinare ai laboratori al fine dell’esecuzione di indagini microbiologiche, citologiche e istologiche. L’identificazione laboratoristica è fondamentale non solo per identificare gli agenti patogeni coinvolti ma anche i singoli ceppi presenti al fine fornire al medico veterinario un ampio numero di indicazioni volte alla selezione del più efficace trattamento terapeutico.

Dermatite cane

Alcuni dati dalla ricerca veterinaria

La bibliografia scientifica medico veterinaria sul tema include numerosi studi che riguardano sia singoli casi clinici sia indagini su più larga scala. Tra queste uno studio retrospettivo condotto negli U.S.A. e pubblicato nel 2015 ha analizzato la storia di 22 cani affetti da tale follicolite a seguito di immersione in acqua o esposizione a prodotti utilizzati nel momento del bagno. L’immersione in acqua o l’esposizione a prodotti per il grooming è avvenuta in media due giorni prima della comparsa dei segni clinici. Il 45% dei 22 esemplari era stato sottoposto a bagno in casa, il 41% in toelettature mentre i restanti casi erano connessi a potenziali altre fonti di infezioni (es. treadmill acquatico e fase di preparazione chirurgica).

Un’indagine pubblicata lo scorso anno ha incentrato l’attenzione sulla possibile contaminazione delle confezioni di shampoo campionando 97 di queste utilizzate presso le toelettature e 20 da proprietari per la ricerca per P.aeruginosa. I risultati ne hanno dimostrato la presenza nell’11,97% dei flaconi con una maggiore contaminazione a carico di quelli contenenti prodotti diluiti. È inoltre importante ricordare che in corso di queste forme di foruncolosi sostenute da P.aeruginosa possono essere isolati altri batteri tra i quali specie appartenenti ai generi Staphylococcus, Serratia, Enterobacter e Klebsiella.

La forunculosi da Pseudomonas non è una patologia nota solo nel cane; da decenni anche nell’uomo è infatti conosciuta una condizione simile sempre legata alla presenza del microrganismo nell’acqua a seguito dell’utilizzo di idromassaggi, piscine e saune.

Prodotti per toelettatura

Una strategia preventiva su misura

Che si tratti di una struttura veterinaria con annesso servizio di toelettatura, di una struttura dedita solo alla toelettatura o dell’ambiente domestico, è importante la messa in atto di azioni finalizzate a diminuire il rischio della contaminazione e della potenziale comparsa della patologia. Un’attività che diviene dunque a tutti gli effetti parte integrante del più ampio protocollo di biosicurezza applicato nella struttura stessa e che è per l’appunto volto a diminuire anche i rischi connessi agli agenti biologici.

Le ricerche pubblicate hanno evidenziato quelli che sono i principali fattori di rischio e i comportamenti più frequentemente  correlati  alla comparsa di PGF. Si consiglia di non conservare le quantità residuali di quei prodotti utilizzati per il lavaggio del cane, richiudere sempre le confezioni con il tappo e non conservare shampoo o altri prodotti diluiti. Posporre di due settimane i lavaggi dopo le operazioni di stripping o pin brushing, sterilizzare giornalmente tubi, ugelli e tutto il resto della componentistica; medesima attenzione deve essere rivolta a spazzole e accessori per lo stripping. Al fine di poter avere sempre tutto sotto controllo ci si può avvalere di un registro sul quale annotare i prodotti utilizzati, le date d’apertura delle singole confezioni, monitorare le date di scadenza e, qualora si debbano preparare miscele da utilizzare per i trattamenti, ricordare che queste devono essere preparate ogni giorno. Ogni ambiente lavorativo presenterà proprie peculiarità di diversa natura (es. suddivisione ambienti, personale) e dunque, come per gli altri parametri presenti nel piano di biosicurezza, anche quelli volti a diminuire il rischio di PGF andranno singolarmente plasmati su ogni struttura. Si pensi ad esempio anche solo alle differenze tecniche, strutturali e talora manageriali tra una toelettatura e un negozio con lavaggio self-service o una clinica con servizio di toelettatura.

Un approccio critico volto alla prevenzione dovrà essere applicato anche a casa da parte di quei proprietari che opteranno, anche solo saltuariamente, per il lavaggio tra le mura domestiche.

dott. Alessio Arbuatti
Medico Veterinario

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