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Le principali patologie professionali dei groomer

Lavorare in sicurezza

Esercitare una professione non significa solo possedere le competenze specifiche per svolgere al meglio la propria attività ma anche trovarsi nelle condizioni di sicurezza per poterla esercitare diminuendo la possibilità dei rischi correlati al lavoro stesso.

Risultati delle ricerche

Non è noto il numero dei toelettatori che esercitano a livello mondiale, questo soprattutto a causa del fatto che non tutte le nazioni hanno riconosciuto questa figura professionale. Secondo il rapporto Pet Growing market Reuters 2019, considerato anche l’aumento degli animali da compagnia, si prevede il raggiungimento di un giro d’affari globale del solo settore toelettatura che dai 213 milioni del 2018 arriverà a toccare i 358 milioni di dollari nel 2025.
Sul tema oggetto di questo articolo, non esiste una bibliografia molto ampia. Il lavoro probabilmente più approfondito è stato pubblicato nel giugno 2021 sulla rivista scientifica internazionale Current Allergy and Clinical Immunology a firma di ricercatori universitari del Sudafrica. Un’analisi attenta e approfondita che ha suddiviso i rischi per i groomer in relazione alla causa eziologica e all’affinità con altre figure professionali del settore pet care.

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Patologie cutanee e respiratorie

Allergie, asma e quella che è stata definita come “pet-groomer’s lung” (patologia segnalata nel 2017 a seguito dell’esposizione a piretrina) sono le manifestazioni più note tra chi si occupa di pet care, sebbene non vi siano lavori specifici inerenti le prime due problematiche condotti direttamente sui toelettatori. Le cause sono riconducibili ad allergeni animali, disinfettanti, lattice, alcuni shampoo e al manto stesso del pet.

Zoonosi

Il rischio di zoonosi in toelettatura è in parte sovrapponibile a quello di ambito veterinario con differenze che variano da nazione a nazione in relazione ai singoli agenti patogeni (batteri, virus, parassiti e funghi). La diffusione del potenziale patogeno nell’ambiente può essere favorito anche da azioni quali il lavaggio, l’asciugatura e il taglio. Uno studio del 2020 ha evidenziato la presenza di Stafilococchi meticillino resistenti in 12 delle 19 strutture analizzate, a dimostrazione dell’importanza del mantenimento di elevati standard sanitari anche nelle strutture di toelettatura.

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Rischi meccanico/traumatici

Il lavoro a contatto con cani e gatti espone il groomer a una serie di rischi meccanico-traumatici. È indubbio che i primi che verranno in mente sono graffi e morsi che possono potenzialmente causare anche lesioni invalidanti, e non solo nel breve termine. Per questo la prevenzione è fondamentale. In tal senso è importante acquisire conoscenze di base sul comportamento e sulla comunicazione del cane e gatto, conoscerne la storia del pet attraverso il suo proprietario (specie se si tratta del primo appuntamento), servirsi dell’ausilio di museruole o persino rifiutare, nei casi più gravi, di fornire la prestazione.
Vi sono poi potenziali rischi derivanti dall’esecuzione stessa della prestazione professionale. Rimanere in piedi a lungo ed effettuare sollevamenti ripetuti sottopongono a lungo andare articolazioni e piani muscolari a stress. Ciò non solo a carico di arti superiori, gambe e schiena, ma anche di altre articolazioni comunque fondamentali per la corretta esecuzione del lavoro: tra queste caviglie, polsi e articolazioni interfalangee. Non si tratta solo di episodi acuti singoli, ma anche di disturbi cronici conseguenti alla ripetizione meccanica di un gesto nel tempo o di errate posture (RMD-Ripetitive Motility Disease).
Nessun sintomo clinico andrebbe sottovalutato: dalla dolorabilità locale (acuta o cronica) alla temporanea perdita di sensibilità, ma anche formicolii, bruciori o modifiche alla colorazione delle falangi.

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Tra le articolazioni, quella più frequentemente colpita è sicuramente il polso. Una patologia molto comune nei groomer è infatti la tenosinovite stenosante, ossia l’infiammazione di quella guaina all’interno della quale scorrono i tendini (abduttore ed estensore) che dal polso arrivano alla base del pollice. Ricorrente è poi anche sindrome del tunnel carpale, causata dall’infiammazione del nervo mediale che attraversando il polso giunge a innervare le prime tre dita della mano.
Anche il collo e la schiena sono spesso soggetti a sforzi. Un piegamento errato, soprattutto se in avanti e ripetuto comporta stress a carico della muscolatura del collo (es. muscolo trapezio e sternocleidomastoideo) e delle vertebre cervicali, comportando contratture e dolorabilità estese. Sollevare cani di taglia grande in modo scorretto può gravare pesantemente sulla componente muscolare, nervosa e dei dischi intervertebrali. Quando il pet supera i 20 kg è sempre meglio essere in due per sollevarlo e spostarlo.

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Quando si dovesse rilevare qualcuno dei sintomi sopra descritti, è sempre consigliabile rivolgersi ad uno specialista (ortopedico o neurologo): il riconoscimento tempestivo della patologia permette infatti di intervenire con rapidità, attuando sia le terapie più idonee, sia la modifica di atteggiamenti errati e vizi di postura.
I groomer dovrebbero conoscere i comportamenti corretti da mettere in atto ed effettuare una preparazione fisica idonea allo svolgimento della professione. Ginnastica dolce, posturale, yoga, stretching o pilates, uniti alla postura e una giusta esecuzione dei movimenti, sono di supporto all’attività del toelettatore. A ciò andrebbe aggiunta un’attenta scelta di tavoli, sgabelli, vasche regolabili in altezza per facilitare lo spostamento del pet.
Da tutte queste considerazioni, emerge chiaramente quanto sia importante per il toelettatore ricevere una formazione a tutto tondo non solo inerente strettamente le tecniche per la cura del mantello, ma anche le modalità di prevenzione dei rischi sanitari sul lavoro. Ecco perché Pet Academy ha inserito nel percorso per toelettatori numerose relazioni sul tema.

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