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Un tono di voce gentile influisce positivamente su cavalli e maiali

Di cani e gatti conosciamo tantissimo e sicuramente siamo consapevoli di quanto le nostre emozioni, nonché la modalità con cui ci rivolgiamo a loro, possa influenzarli. Ma cosa accade in tal senso se prendiamo in considerazioni maiali e cavalli? Se lo sono chiesto alcuni studiosi di Copenaghen e la risposta è sorprendente.

Empatia con i cavalli

La ricerca

Secondo la ricerca pubblicata su BMC Biology, Pare infatti che davvero suini ed equidi reagiscano differentemente all’ascolto di una voce dalle sfumature negative rispetto a quelle positive, suggerendo quindi che anche queste due specie siano in grado di distinguere gli stati d’animo umani.

Per dimostrarlo, sono stati presi in considerazione gruppi di equidi e di suini esposti all’ascolto di registrazioni fatte da attori che interpretavano gioia e divertimento (con valenza quindi positiva), nonché rabbia e paura (valenza negativa). Al loro interno non venivano mai pronunciate parole vere e proprie, ma suoni sconnessi, in modo che gli animali non fossero influenzati dall’ascolto di termini che avevano appreso nello stare a contatto con l’uomo. Ogni trattamento sonoro prevedeva una breve serie di impulsi positivi, intervallati da istanti di silenzio e impulsi negativi.

Sia nel caso degli equidi che in quello dei suini si è visto come reagissero in maniera diversa a seconda della valenza dei suoni: ciò è stato suggerito sulla base del comportamento, dei movimenti di testa, coda e orecchie. Per esempio entrambe le specie trascorrevano meno tempo con le orecchie puntate avanti, mentre allungavano il momento del pasto, stando più seduti e camminando poco.

Gli scienziati hanno ipotizzato che questa capacità possa in parte essere spiegata con la filogenesi e l’addomesticamento: dunque grazie da una parte alla conservazione di “indicatori emozionali” nel corso dell’evoluzione, dall’altra attraverso una selezione, probabilmente inconscia, seguita all’addomesticamento.

L’importanza dell’interazione per il benessere

Conoscenze che avevamo già in parte interiorizzato grazie anche al mondo del cinema che aveva messo in evidenza le doti dei cosiddetti “horse wisperer”, ovvero i “sussurratori di cavalli”, caratterizzati dalla capacità di stabilire una forte empatia con gli equidi grazie al tono e all’impostazione della voce.

Ora questa ricerca arricchisce ulteriormente la consapevolezza che i nostri stati d’animo e la modalità con cui ci rivolgiamo agli animali hanno un notevole influsso su di loro. Ciò diviene tanto più importante nella considerazione che, quando si parla di benessere, non va considerato solo come vivono ma anche l’interazione.

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