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Piemonte sempre più pet friendly: arrivano gli ambulatori veterinari sociali

Il Piemonte sta diventando una Regione sempre più pet friendly: dopo aver approvato la lista ufficiale dei pet sitter e la possibilità di farsi seppellire con i propri compagni di vita pelosi, ha introdotto gli “ambulatori veterinari sociali”.

Ambulatori sociali

L’iniziativa

La Giunta regionale piemontese ha approvato un’iniziativa unica in Italia: l’introduzione degli ambulatori veterinari sociali, che garantiranno prestazioni sanitarie di base gratuite a favore degli animali di proprietà delle persone in carico ai servizi sociali. Operativi entro il 30 giugno 2023, saranno in tutto sei, suddivisi nelle quattro aree interaziendali a cui si aggiungono l'Asl To3 e l'Asl To4, ognuna avrà una Asl di riferimento che gestirà il progetto.

Si tratta di una innovazione ideata dell’assessore regionale con delega al benessere animale Chiara Caucino, che ha lavorato attivamente per mesi interloquendo con i Servizi Sanitari e l’Ordine dei Veterinari, nella consapevolezza dell’importanza terapeutica che riveste avere accanto un animale domestico specialmente per soggetti fragili come anziani, minori e persone diversamente abili. Considerato quanto la pandemia abbia inciso su coloro che vengono seguiti dai servizi sociali, molti dei quali detentori di animali, si è quindi trovato un modo per aiutare chi vive in stato di bisogno.

“Gli obiettivi di questa misura – ha dichiarato l’assessore Caucino - sono molteplici: evitare gli abbandoni degli animali, magari perché non si hanno le risorse per curarli, fare in modo che le persone più fragili non debbano subire un ulteriore aggravio economico per il sopraggiungere di una malattia al proprio animale ed evitare che situazioni igienico-sanitarie critiche possano peggiorare ulteriormente la situazione delle persone già in difficoltà. Con questa iniziativa perseguiremo quindi due finalità: riqualificare gli ambulatori che verranno individuati con tutte le infrastrutture necessarie e garantire il servizio. Il Piemonte si conferma sempre di più una regione amica degli animali. E anche dei loro padroni, specie quelli più in difficoltà".

Secondo la Giunta piemontese si tratta di un primo passo verso una possibile “mutua degli animali”. Ricordiamo infatti che il settore veterinario è ancora esclusivamente privato.

Il registro per i dog sitter

Non si tratta dell’unica iniziativa della Regione, che di recente ha anche istituito un vero e proprio registro per i “dog sitter”. Pur non potendo essere considerato un elenco ufficiale (la professione di dog sitter non è riconosciuta e, come tale, non ha dei requisiti specifici per l’esercizio), il registro vuole essere una garanzia di qualità per chi avesse bisogno di questo tipo di servizio. Possono infatti presentare domanda i soggetti con codice Ateco 96.09.04, con attività prevalente come dog sitter e regolarmente iscritti alla Camera di Commercio. Requisito essenziale saranno l’assenza di precedenti penali per delitti contro gli animali, nonché il conseguimento presso strutture accreditate di idonei corsi di formazione della durata non inferiore a sessanta ore o, in alternativa, la qualifica di educatore cinofilo, di istruttore cinofilo e di addestratore riconosciuti dall’ENCI.

Come detto, allo stato attuale, chiunque desideri esercitare la professione di dog sitter può farlo anche senza una formazione specifica, non essendo una figura riconosciuta dallo Stato o da un CCNL di riferimento. Ciò porta molte persone a improvvisarsi tali, proponendosi anche solo nel weekend per arrotondare. Senza conoscenze specifiche però si rischia di incappare in errori che in alcuni casi hanno avuto esiti addirittura fatali. Ecco perché la Regione Piemonte ha istituito il registro, nella speranza che, dovendo acquisire fiducia e credenziali tra i propri clienti, molti decidano di iscriversi e di conseguenza formarsi in modo adeguato allo scopo.

Per sempre insieme, anche oltre la vita

Sempre in questa direzione di una maggior attenzione per i proprietari, lo scorso luglio la Giunta aveva modificato le norme sui servizi cimiteriali per far sì che le ceneri degli animali d’affezione potessero essere tumulate insieme alle spoglie della persona con cui hanno trascorso la vita. Si potrà fare richiesta in vita, oppure potranno anche essere gli eredi del defunto a decidere, alla morte dell’animale, di seppellirlo accanto al proprio caro. Le ceneri dei pet potranno essere poste in un’urna accanto al feretro del proprietario.

Il Piemonte si era così adeguato alle norme già approvate in Liguria e Lombardia. La proposta era arrivata dal consigliere Daniele Poggio che, riferendosi anche ai risultati portati da percorsi con la pet therapy, ha ricordato come il legame che si instaura con gli animali con cui si ha condiviso la vita sia esattamente paragonabile a quello di un membro della famiglia. Per questo in molti sentono la necessità di poter davvero stare insieme per sempre.

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