Hai sentito parlare della leishmaniosi?
Questa malattia può colpire cani, gatti e persino l’uomo.
Scopri come prevenirla e proteggere i tuoi pet. Scopri i sintomi, le modalità di prevenzione e le cure per questa zoonosi, che può colpire cani e, più raramente, gatti e persone.
La leishmaniosi è una malattia causata da parassita unicellulare (un protozoo) Leishmania infantum, trasmesso ai cani e all’uomo tramite la puntura di flebotomi (o pappataci).
Principalmente attraverso il morso di un flebotomo infetto, ma raramente anche per trasfusione di sangue contaminato o trasmissione verticale (da madre a cuccioli).
La malattia è endemica nelle regioni costiere e collinari del centro-sud Italia, ma ormai il rischio è presente in tutto il territorio nazionale.
La leishmaniosi è una zoonosi, quindi può colpire anche l’uomo.
La leishmaniosi può colpire diversi organi, ecco perché la sintomatologia può manifestarsi in modo diverso a seconda del distretto interessato.
In molti casi i sintomi possono essere vaghi o assenti, rendendo la diagnosi tempestiva più difficile.
La diagnosi nel cane non è sempre semplice.
Il medico veterinario, orientato dalla visita e dai segni clinici dovrà effettuare diversi esami.
La diagnosi precoce è fondamentale per prevenire gravi danni agli organi.
Una volta diagnosticata la leishmaniosi, il veterinario deve capire se il cane è solamente “infetto” o se al contrario è “malato”.
Oggi si considera un cane “malato” quando sono presenti segni clinici e/o di laboratorio compatibili con la malattia e si è in presenza di tanti anticorpi o dell’identificazione del parassita mediante citologia o ricerca del DNA.
Se il cane è “malato”, il veterinario ha poi a disposizione alcuni schemi per “stadiare” la malattia, valutarne quindi la gravità, e impostare una corretta terapia.
Esistono oggi numerosi studi scientifici in merito alla terapia della leishmaniosi e protocolli ben codificati che devono essere utilizzati nel modo più corretto possibile da parte del veterinario.
La terapia prevede un ciclo di trattamento con farmaci ad azione leishmanicida (che causano la morte del parassita e durano circa 1 mese) in combinazione all’allopurinolo, farmaco che limita la replicazione del microrganismo.
Quest’ultimo trattamento avrà una durata di almeno 6-12 mesi.
La terapia si distingue quindi in due forme.
La cura della leishmaniosi è complessa e richiede un impegno continuo, sia in termini di terapie che di controlli periodici.
Il caposaldo per la gestione di questa malattia è la PREVENZIONE.
Sia i soggetti malati, sia quelli sani, devono essere sottoposti ai trattamenti antiparassitari durante tutto il periodo di attività del flebotomo (da aprile a novembre).
Nelle aree del mondo in cui il flebotomo è sempre attivo, invece, l’utilizzo degli antiparassitari viene raccomandato per tutto l’anno.
Gli antiparassitari hanno la funzione di proteggere dall’infezione del cane.
La vaccinazione non previene l’infezione, ma riduce il rischio di sviluppare la malattia.
È somministrabile solo a cani sani e negativi ai test per la leishmaniosi.
La prevenzione è fondamentale, soprattutto nelle aree ad alta prevalenza di flebotomi.
Sì, ma è meno comune rispetto ai cani. I gatti sono generalmente più resistenti al parassita, ma possono ammalarsi in aree endemiche, specialmente se immunocompromessi.
No, al momento non ci sono vaccini disponibili per la leishmaniosi felina. La prevenzione si basa sull’uso di antiparassitari e sulla gestione dell’ambiente.
La terapia si basa sull’uso di farmaci come l’allopurinolo, somministrato a lungo termine. La gestione clinica è simile a quella del cane, ma le informazioni sui trattamenti sono limitate.
La leishmaniosi è una malattia complessa ma prevenibile. Consulta il tuo veterinario per un piano di prevenzione personalizzato e assicurati che il tuo pet sia protetto dai flebotomi.