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Leishmaniosi: parola d'ordine prevenzione

Hai sentito parlare della leishmaniosi?
Questa malattia può colpire cani, gatti e persino l’uomo.

Scopri come prevenirla e proteggere i tuoi pet. Scopri i sintomi, le modalità di prevenzione e le cure per questa zoonosi, che può colpire cani e, più raramente, gatti e persone.

Cos'è la leishmaniosi?

La leishmaniosi è una malattia causata da parassita unicellulare (un protozoo) Leishmania infantum, trasmesso ai cani e all’uomo tramite la puntura di flebotomi (o pappataci).

Come avviene la trasmissione?

Principalmente attraverso il morso di un flebotomo infetto, ma raramente anche per trasfusione di sangue contaminato o trasmissione verticale (da madre a cuccioli).

Leishmaniosi

Quali aree sono a rischio?

La malattia è endemica nelle regioni costiere e collinari del centro-sud Italia, ma ormai il rischio è presente in tutto il territorio nazionale.

La leishmaniosi è una zoonosi, quindi può colpire anche l’uomo.

Sintomi della leishmaniosi nei cani

La leishmaniosi può colpire diversi organi, ecco perché la sintomatologia può manifestarsi in modo diverso a seconda del distretto interessato.

  • Lesioni cutanee: Dermatiti croniche con perdita di pelo.
  • Presenza di forfora, croste o noduli.
  • Sintomi oculari: Uveite e infiammazioni che possono compromettere la vista.
  • Sintomi generali: come Febbre, perdita di peso, calo dell’appetito.
  • Problemi renali: Poliuria e polidipsia (sete e urine in eccesso).
  • Segni avanzati: Epistassi (perdita di sangue dal naso) e onicogrifosi (crescita eccessiva delle unghie).

In molti casi i sintomi possono essere vaghi o assenti, rendendo la diagnosi tempestiva più difficile.

Diagnosi della leishmaniosi nei cani

La diagnosi nel cane non è sempre semplice.
Il medico veterinario, orientato dalla visita e dai segni clinici dovrà effettuare diversi esami.

  • Esami del sangue e urine: Valutazione dei globuli bianchi e delle proteine plasmatiche.
  • Monitoraggio della funzionalità renale tramite proteinuria.
  • Diagnosi diretta: Esame citologico del linfonodo o delle lesioni cutanee.
  • Test PCR per individuare il DNA del parassita.
  • Diagnosi indiretta: Test sierologici come ELISA o immunofluorescenza (IFI) per rilevare anticorpi specifici.

 La diagnosi precoce è fondamentale per prevenire gravi danni agli organi.

Una volta diagnosticata la leishmaniosi, il veterinario deve capire se il cane è solamente “infetto” o se al contrario è “malato”.

Oggi si considera un cane “malato” quando sono presenti segni clinici e/o di laboratorio compatibili con la malattia e si è in presenza di tanti anticorpi o dell’identificazione del parassita mediante citologia o ricerca del DNA.

Cura della leishmaniosi nei cani

Se il cane è “malato”, il veterinario ha poi a disposizione alcuni schemi per “stadiare” la malattia, valutarne quindi la gravità, e impostare una corretta terapia.

Terapie disponibili

Esistono oggi numerosi studi scientifici in merito alla terapia della leishmaniosi e protocolli ben codificati che devono essere utilizzati nel modo più corretto possibile da parte del veterinario.

La terapia prevede un ciclo di trattamento con farmaci ad azione leishmanicida (che causano la morte del parassita e durano circa 1 mese) in combinazione all’allopurinolo, farmaco che limita la replicazione del microrganismo.

Quest’ultimo trattamento avrà una durata di almeno 6-12 mesi.

La terapia si distingue quindi in due forme.

Trattamenti specifici

  • Allopurinolo: Limita la replicazione del parassita.
  • Farmaci leishmanicidi: Uccidono il parassita, ma richiedono cicli specifici.

Terapie di supporto

  • Gestione delle complicanze renali o oculari.
  • Somministrazione di fluidi per contrastare la disidratazione.

 La cura della leishmaniosi è complessa e richiede un impegno continuo, sia in termini di terapie che di controlli periodici.

Prevenzione della leishmaniosi nei cani

Il caposaldo per la gestione di questa malattia è la PREVENZIONE.

Sia i soggetti malati, sia quelli sani, devono essere sottoposti ai trattamenti antiparassitari durante tutto il periodo di attività del flebotomo (da aprile a novembre).
Nelle aree del mondo in cui il flebotomo è sempre attivo, invece, l’utilizzo degli antiparassitari viene raccomandato per tutto l’anno.

Antiparassitari

Gli antiparassitari hanno la funzione di proteggere dall’infezione del cane.

  • Spot-on e collari repellenti: Proteggono il cane dal morso dei flebotomi.
  • Tempistiche: Applicare il prodotto almeno 2 giorni prima di un viaggio in aree a rischio (spot-on) o 1-2 settimane prima (collari).

Vaccinazione

La vaccinazione non previene l’infezione, ma riduce il rischio di sviluppare la malattia.

È somministrabile solo a cani sani e negativi ai test per la leishmaniosi.

La prevenzione è fondamentale, soprattutto nelle aree ad alta prevalenza di flebotomi.

FAQ: La leishmaniosi nei gatti

La leishmaniosi colpisce anche i gatti?

Sì, ma è meno comune rispetto ai cani. I gatti sono generalmente più resistenti al parassita, ma possono ammalarsi in aree endemiche, specialmente se immunocompromessi.

Quali sono i sintomi della leishmaniosi nei gatti?

  • Lesioni cutanee: Dermatiti ulcerose, crostose, nodulari o squamose.
  • Segni sistemici: Ingrossamento dei linfonodi, perdita di peso, gengivostomatite cronica, letargia.
  • Coinvolgimento oculare: Uveite, blefarite nodulare.

Come si diagnostica la leishmaniosi nei gatti?

  • Metodi diretti: Citologia, PCR su campioni di pelle o linfonodi.
  • Metodi indiretti: Test sierologici per rilevare anticorpi specifici (ELISA, IFI).

Esiste un vaccino per i gatti?

No, al momento non ci sono vaccini disponibili per la leishmaniosi felina. La prevenzione si basa sull’uso di antiparassitari e sulla gestione dell’ambiente.

Come si cura la leishmaniosi nei gatti?

La terapia si basa sull’uso di farmaci come l’allopurinolo, somministrato a lungo termine. La gestione clinica è simile a quella del cane, ma le informazioni sui trattamenti sono limitate.

Conclusione: proteggi il tuo pet dalla leishmaniosi

La leishmaniosi è una malattia complessa ma prevenibile. Consulta il tuo veterinario per un piano di prevenzione personalizzato e assicurati che il tuo pet sia protetto dai flebotomi.

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