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In Gazzetta il decreto per l’Anagrafe Nazionale degli Animali d’Affezione

Sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale i tre decreti di sanità veterinaria che apporteranno cambiamenti di importanza storica: dall’istituzione dell’Anagrafe Nazionale degli Animali d’Affezione fino alla detenzione di animali esotici. Entro un anno il Ministero della Salute dovrà emanare i rispettivi decreti di attuazione.

Anagrafe degli Animali d'Affezione

L’Anagrafe Nazionale degli Animali d’Affezione - SINAC

Oltre al Decreto Prevenzione, con il quale viene normato l’approccio alle malattie animali trasmissibili ad altri animali e all'uomo, è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, con data di entrata in vigore 27 settembre 2022, anche l’atteso I&R che getta le basi per l’istituzione dell’Anagrafe Nazionale degli Animali d’Affezione.

Secondo quanto indicato, gli stabilimenti (compresi i centri di raccolta che detengono cani, gatti e furetti e i rifugi per animali; pensioni, associazioni, canili e gattili) dovranno procedere alla registrazione della tipologia di attività di pertinenza, avendo cura di mantenere aggiornati i dati. Gli operatori dovranno presentare istanza di riconoscimento alle Asl competenti per territorio, attendendo di essere inseriti correttamente nella Banca Dati Nazionale. Le attività avranno infatti associato un numero di riconoscimento univoco. Dovranno essere garantiti la custodia e il benessere degli animali ospitati, nonché l’inserimento di qualsiasi variazione si dovesse verificare. L’elenco degli operatori e degli stabilimenti sarà contenuto in un Registro nazionale.

Tutte le movimentazioni in ingresso e in uscita dovranno essere debitamente registrate nella Banca dati: gli operatori compileranno i rispettivi moduli indicati nel decreto. Qualsiasi furto, smarrimento o ritrovamento andrà denunciato alla Asl di riferimento. Ogni soggetto sarà identificato singolarmente tramite schede individuali. Nel caso degli animali da compagnia, si procederà alla registrazione all’interno della sezione speciale della Banca dati nazionale denominata SINAC, che andrà quindi a costituire una vera e propria Anagrafe Nazionale degli Animali d’Affezione. Un apposito decreto sarà destinato alla sua regolamentazione, tuttavia è certo che i dati in essa contenuti arriveranno uniformemente da tutte le Regioni. Si supererà così l’annoso problema dei limiti imposti dalle banche dati regionali non comunicanti tra loro che, in caso di smarrimento, rendeva difficoltoso rintracciare i soggetti.

Fino alla pubblicazione del manuale di riconoscimento e inserimento in BDN gli operatori e gli stabilimenti saranno considerati conformi alla normativa vigente.

Entro un anno il Ministero della Salute dovrà emanare anche il decreto contenente le modalità di erogazione dei programmi formativi per gli operatori e i professionisti. Questi ultimi dovranno infatti apprendere conoscenze adeguate in materia di malattie degli animali (comprese quelle trasmissibili all’uomo); principi di biosicurezza; interazione tra sanità animale, benessere degli animali e salute umana.

«Grazie al microchip obbligatorio per cani e, d’ora in poi anche per gatti, - ha dichiarato Ugo Santucci, direttore della Direzione generale della sanità animale del Ministero della Salute – si riuscirà a tracciare, non solo la loro storia, ma anche chi se ne è preso cura. Perché dove c’è un animale deve esserci un veterinario. Stiamo pensando a campagne per sensibilizzare bambini e ragazzi, che spesso sono il motore attraverso il quale un animale entra in famiglia».

Il decreto esotici

Il terzo decreto pubblicato, inerente gli animali esotici, vieta la detenzione di qualsiasi animale selvatico prelevato dal proprio ambiente naturale, nonché di soggetti che costituiscano un pericolo per la salute pubblica. Entro fine ottobre dovrà essere adottato l’apposito decreto del Ministero della Salute riportante l’elenco delle uniche specie selvatiche ed esotiche per le quali sarà consentita la detenzione, commercializzazione e importazione. Tale documento verrà redatto secondo principi di ragionevolezza e proporzionalità. Verranno quindi presi in considerazione il rischio sanitario o per la biodiversità, nonché la compatibilità con la detenzione in cattività.

Anche gli animali esotici dovranno essere registrati, trovando così posto anch’essi all’interno della Banca dati nazionale.

Chi fosse in possesso degli animali di specie esotiche o selvatiche acquisiti entro dodici mesi dall’entrata in vigore del decreto è autorizzato a detenerli fino al termine di vita degli esemplari, garantendone l’impossibilità di riproduzione e di fuga.

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