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Come riconoscere il diabete nei gatti

La parola “diabete” deriva dal latino “diabetes”, ovvero “passare attraverso”, un termine usato per indicare il passaggio di acqua attraverso un sifone, facendo riferimento alla caratteristica principale di questa malattia, ovvero l’aumento nell’urinare.

In questo articolo parleremo del diabete mellito (dal latino “mellitus”, ovvero “contenente miele”), una tipo di diabete caratterizzato dall’eccessiva presenza di glucosio (uno zucchero semplice) nel sangue e nelle urine.

Diabete gatto

Che cos’è il diabete mellito?

Il diabete mellito è una malattia piuttosto comune nel gatto (circa lo 0,2 - 0,5% della popolazione felina ne soffre), caratterizzata da una concentrazione elevata di glucosio nel sangue (iperglicemia). Questo problema può essere dovuto all’incapacità del pancreas (un organo presente tra le anse intestinali) di secernere l’ormone insulina, che regola la concentrazione di glucosio nel sangue. Quando il glucosio in eccesso viene filtrato dal rene e finisce nelle urine, viene richiamata acqua per diluirle, ed ecco che si sviluppa un eccessivo urinare (poliuria). Di conseguenza il gatto tenderà a disidratarsi facilmente e sarà quindi portato a bere più del solito (polidipsia).

Cosa causa il diabete mellito nel gatto?

Esistono diversi forme di diabete mellito: nel diabete mellito “di tipo 1” il pancreas perde definitivamente la capacità di produrre insulina, ed è una forma piuttosto rara nel gatto. Il diabete mellito “di tipo 2” è invece la forma più frequente nei felini, in cui la capacità del pancreas di produrre insulina è spesso parziale e, talvolta, persino reversibile. Insorge nei gatti in età avanzata (> 8 anni) ed alcune razze, come Siamese, Burmese e Maine Coon, sembrano essere particolarmente predisposte. È più frequente nei gatti maschi e, soprattutto, nei gatti che soffrono di obesità o in sovrappeso.

Cosa accade ad un gatto che sviluppa diabete mellito?

Oltre all’aumento dell’urinare e del bere (poliuria e polidipsia), i gatti diabetici posso avere un appetito esagerato (polifagia). Nonostante ciò i gatti hanno la tendenza a diminuire di peso, una condizione che spesso risulta difficile da evidenziare a causa dell’obesità che li affligge. L’iperglicemia persistente può determinare anche un danno al sistema nervoso, con segni di “neuropatia diabetica”: debolezza degli arti posteriori, incapacità a saltare e tendenza a camminare appoggiando la pianta dei piedi. Quando il diabete viene trascurato o non viene diagnosticato in tempo, il gatto può sviluppare una chetoacidosi diabetica, caratterizzata da forte depressione, vomito e anoressia, che può risultare fatale se non trattata urgentemente.

Come si effettua la diagnosi?

In presenza di segni clinici specifici, il Medico Veterinario potrà accertare la presenza del diabete mellito misurando la concentrazione di glucosio nel sangue (glicemia), del glucosio nelle urine (glicosuria) ed eventualmente le fruttosamine (proteine del sangue legate al glucosio).

L’iperglicemia può essere evidente anche in gatti molto stressati (ad esempio, dopo un trasporto per la visita dal Medico Veterinario) o che assumono particolari farmaci (come il cortisone), pertanto la diagnosi di diabete mellito deve sempre essere effettuata con cura.

Al fine di escludere la presenza di altre malattie, che possono aver scatenato o che possono aggravare il diabete mellito, il Medico Veterinario potrà richiedere ulteriori indagini: un esame delle urine, l’emogramma, un esame biochimico, un’emogasanalisi, la misurazione degli ormoni tiroidei o un’ecografia dell’addome.

I principali rischi a cui i gatti diabetici vanno incontro sono quelli di sviluppare un’infezione delle vie urinarie, una pancreatite (infiammazione del pancreas) e possono avere una gestione terapeutica più complicata se affetti da ipertiroidismo (aumentata produzione di ormoni della ghiandola tiroide).

Qual è la terapia più adatta?

La terapia più efficace per il diabete mellito nel gatto è la somministrazione di insulina, un farmaco che viene somministrato una o due volte al giorno sotto la cute del gatto, utilizzando piccole siringhe specifiche o delle “penne” da iniezione. Solitamente si comincia la terapia con dei dosaggi bassi del farmaco, per evitare che la glicemia si abbassi troppo velocemente: con il tempo il Medico Veterinario deciderà se aumentare il dosaggio, fino ad individuare la dose adeguata al gatto.

Impostare una dieta adeguata permette di ottimizzare la terapia insulinica ed il controllo della glicemia. Se il gatto è obeso/sovrappeso è importante risolvere questa problematica, così da evitare di sviluppare altre malattie rischiose ed aumentando la possibilità di una remissione completa del diabete.

In alcuni casi l’uso di ipoglicemizzanti orali (seppur meno efficaci) può essere indicata.

Come faccio a tenere sotto controllo il diabete?

È importante che i pasti, così come la terapia insulinica, vengano sempre somministrati in egual misura e possibilmente agli stessi orari, effettuando un pasto completo ed evitando di lasciare al gatto cibo disponibile ad libitum.

Il Medico Veterinario effettuerà dei controlli periodici: nel periodo iniziale potrà essere richiesto un controllo settimanale, successivamente verranno concordati dei controlli periodici 2-3 volte all’anno.

Durante questi controlli il Medico Veterinario, oltre ad una valutazione clinica, effettuerà delle misurazioni della glicemia, attraverso delle “curve glicemiche”: durante queste giornate, la glicemia viene misurata ogni 2-3 ore, sia prima che dopo i pasti e prima/dopo la somministrazione di insulina. La misurazione si effettua tramite dei glucometri portatili, progettati per il cane ed il gatto, che valutano la glicemia da una piccola goccia di sangue prelevata dal padiglione auricolare. Poiché la procedura non è invasiva o dolorosa, alcuni proprietari adeguatamente istruiti possono, col tempo, imparare ad effettuare questi controlli direttamente da casa. I valori di glicemia ottenuti verranno poi analizzati dal Medico Veterinario, che deciderà se modificare il dosaggio insulinico.

Recentemente sono stati sviluppati in ambito Veterinario dei sensori sottocutanei per il monitoraggio continuo del glucosio, che permettono di monitorare la glicemia attraverso un’applicazione dello smartphone.

Se non si riesce ad ottenere un buon controllo della glicemia è necessario accertarsi che l’insulina venga somministrata correttamente; in alternativa il Medico Veterinario potrà richiedere ulteriori accertamenti per escludere patologie concomitanti che causano un mancato controllo del diabete, come l’acromegalia o l’ipertiroidismo.

È possibile guarire dal diabete?

Circa il 25% dei gatti affetti da diabete mellito di “tipo 2” che effettuano una corretta terapia e frequenti monitoraggi possono ottenere una remissione della malattia, diminuendo la dose di insulina giornaliera e arrivando anche a sospendere completamente la terapia.

Nei gatti in cui la remissione della malattia non viene opportunamente identificata, la terapia insulinica risulterà eccessiva ed è possibile sviluppare una condizione di ipoglicemia (glucosio nel sangue eccessivamente basso), potenzialmente rischiosa per la vita del gatto.

Cosa devo fare se ho somministrato troppa insulina?

Mantenere la calma è molto importante in questi casi. Se si ha il sospetto o la certezza di avere somministrato troppa insulina, magari effettuando una doppia iniezione, è importate contattare il prima possibile il Medico Veterinario.

Nei casi più gravi potrebbero rendersi evidenti dei segni di ipoglicemia: depressione, barcollamenti, tremori o crisi convulsive: in questi casi si può somministrare del miele per bocca, spalmandolo sulle gengive del gatto, in attesa di ulteriori indicazioni del Medico Veterinario.

Cosa faccio se il gatto non vuole mangiare?

Se il gatto non mostra appetito o non effettua un pasto completo, ma appare comunque vigile, attivo e non ha avuto episodi di vomito, è opportuno misurare la glicemia (se si possiede un glucometro portatile): se la glicemia ha dei valori superiori a 200-250 mg/dl è possibile somministrare la metà del dosaggio insulinico prescritto, premunendosi di contattare il Medico Veterinario ed informarlo della situazione.

Se non si riesce a misurare la glicemia, oppure se il gatto ha avuto episodi di vomito o appare abbattuto, non bisogna somministrare l’insulina ed è necessario contattare il prima possibile il Medico Veterinario.

A cura del dott. Francesco Lunetta, DVM, PhD student
Ospedale Veterinario Universitario
Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna

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