Pet Academy
Anche i nostri amici a quattro zampe possono donare il sangue, proprio come gli esseri umani
Donare il sangue è un piccolo gesto che può fare una grande differenza.
Come per gli esseri umani, la donazione rappresenta un atto di generosità e un’importante fonte di sicurezza per tutti quei cani o gatti che abbiano bisogno di una trasfusione. I motivi di tale necessità sono diversi e possono derivare da importanti perdite di sangue causate da interventi chirurgici, oppure dal ricorso a procedure d’urgenza come manovre di rianimazione, oppure ancora, da anemia.
La donazione nei cani
I requisiti da rispettare affinché un cane possa diventare un pet-donatore riguardano, innanzitutto, le sue condizioni di salute: il cane deve essere in forma e necessita di analisi specifiche che escludano malattie trasmissibili o la presenza di ectoparassiti. Inoltre, non deve essere sottoposto a trattamento farmacologico e non deve aver subito precedenti trasfusioni; infine, il possibile donatore deve presentare il libretto vaccinale in regola (cimurro, leptospirosi, epatite virale infettiva e parvovirosi).
Per quanto riguarda le caratteristiche fisiche che il nostro amico a quattro zampe deve possedere per poter donare, si ricorda l’età (compresa necessariamente fra 1 e 8 anni) e il suo peso (superiore ai 25 kg). La donazione avviene attraverso un prelievo che può essere effettuato dalla vena giugulare (situata a lato del collo) o dalla vena cefalica (situata sulle zampe anteriori) ogni 9 settimane circa dalla donazione precedente.
È opportuno ricordare che, come gli esseri umani, anche i cani posseggono gruppi sanguigni differenti: il loro sistema di classificazione è indicato con la sigla DEA che comprende i gruppi sanguigni 1.1 – 1.2 – 1.3 – 3 – 4 – 5 – 6 – 7 – 8. Il gruppo 1.1 si suddivide, a sua volta, in DEA 1.1 positivo e DEA 1.1 negativo: i cani di gruppo DEA 1.1 positivo sono considerati riceventi universali, mentre i cani di gruppo DEA 1.1 negativo sono considerati donatori universali (poiché non posseggono un anticorpo particolare che potrebbe causare reazioni avverse durante le trasfusioni) anche se purtroppo questo gruppo sanguigno è poco diffuso.
Verificare l’idoneità alla donazione del proprio amico a quattro zampe è semplice: ci si può rivolgere ad enti pubblici quali la Banca del Sangue IZSVe (Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie), o la Banca del Sangue CANpana, per citare alcuni esempi, ma anche a Ospedali Veterinari Universitari e ad alcune grandi cliniche private dislocate su tutto il territorio nazionale. Queste strutture, oltre a sottoporre il pet a una visita che ne verificherà l’idoneità alla donazione, fungono da centri di stoccaggio delle sacche di sangue, acquistate e utilizzate dai veterinari che ne avessero bisogno.
La donazione nei gatti
Anche i gatti possono donare il proprio sangue e solitamente il prelievo viene effettuato sempre dalla vena giugulare.
I requisiti che un gatto deve rispettare per poter diventare un donatore sono similari a quelli previsti per i cani: oltre a dover godere di buona salute, i gatti devono avere tra 1 e 8 anni di età e un peso superiore ai 4 kg; anche il protocollo vaccinale deve essere rispettato in modo completo, ponendo particolare attenzione al trattamento contro gli ectoparassiti. Infine, come per i cani, anche i gatti non devono essere stati precedentemente trasfusi. Per controllare che il proprio gatto continui a soddisfare i requisiti necessari alla donazione, è opportuno effettuare degli screening una volta all’anno, utili anche come controllo periodico dello stato di benessere del proprio pet. Possono essere effettuate fino a tre donazioni nel corso dell’anno: durante questi momenti estremamente delicati si cerca di non ricorrere alla sedazione dell’animale, se non in casi in cui non vi siano alternative, come nei gatti che subiscono particolarmente lo stress.
Anche nel mondo felino, è possibile distinguere diversi gruppi sanguigni: il più comune tra i gatti è il gruppo A, seguito dal gruppo B, più raro, per arrivare ad un rarissimo gruppo AB.