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Gorilla e Scimpanzé: un’amicizia possibile

Pubblicata una ricerca che mostra come ominidi di specie diverse possano costruire legami di amicizia duraturi.

Amicizia scimpanzé e gorilla

Lo studio

Un interessante studio pubblicato su iScience ha recentemente messo in evidenza che primati di specie differenti possono stringere legami di amicizia anche duraturi. Si tratta dei gorilla e degli scimpanzé, attentamente osservati per ben 20 anni dalla ricercatrice Crickette Sanz della Washington University nelle foreste del parco nazionale del Nouabalé-Ndoki, situato all’interno della Repubblica del Congo.

Negli anni tra il 2000 e il 2020, Sanz ha documentato nell'area nota come Triangolo di Goualogo interazioni regolari tra queste due specie, scoprendo qualcosa di sorprendente: mentre ci si sarebbe aspettati che questa sorta di collaborazione servisse per far scattare più facilmente l’allarme in caso di avvicinamento di predatori, si è invece visto che l’obiettivo reale era la condivisione di informazioni per la localizzazione del cibo.

Per esempio, Sanz ha notato come i gorilla sfruttassero la capacità degli scimpanzé di individuare la posizione dei fichi maturi: questi ultimi, non appena ne ritrovavano in quantità, segnalavano la propria posizione così che gli altri potessero dirigersi a loro volta verso la risorsa alimentare. In alcuni casi addirittura alcuni gorilla si arrampicavano sugli alberi per nutrirsi insieme agli scimpanzé. Queste occasioni conviviali divenivano poi anche un buon momento per dedicarsi al gioco, ottimo per l’apprendimento dei soggetti più piccoli.

Il rapporto tra le due specie, come sottolineato da Sanz, ha rivelato anche un lato negativo: la trasmissione di malattie. Agenti patogeni si sono potuti diffondere grazie proprio al contatto fisico durante il gioco, ai momenti di aggressività e alle interazioni sessuali. Non solo: si è osservato come i gorilla usassero nutrirsi della frutta scartata dagli scimpanzé e ricercare il cibo sotto le foglie nelle zone in cui questi ultimi avevano mangiato e rilasciato le deiezioni.

Questo studio può essere ritenuto di una certa utilità anche nell'ambito della paleoantropologia: le teorie più diffuse ritenevano che le specie di ominidi tendessero a escludersi a vicenda per competizione, al punto che si credeva non potessero sopravvivere più specie contemporaneamente. Già i reperti fossili avevano sfatato questo mito, ma ora la ricerca ha mostrato la reale possibilità di una interazione tra ominidi di differenti specie.

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