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Otiti in cani e gatti: come prevenire

È davvero necessario pulire le orecchie ai nostri pet? Prima di rispondere a questa domanda è indispensabile fare un piccolo approfondimento sull’otite. Una qualsiasi infiammazione del canale auricolare è definita appunto otite, spesso questa condizione rappresenta un sintomo conseguente ad una malattia sottostante. A seconda della localizzazione l’otite può essere classificata come esterna, media o interna. L’otite esterna, che colpisce quindi l’orecchio esterno (dalla pinna auricolare al timpano), è la forma più comune di infiammazione auricolare sia nel cane che nel gatto, seppure in quest’ultimo è più rara. L’insorgenza della sintomatologia clinica permette di definire l’otite acuta quando i sintomi sono presenti da meno di 7 giorni, subacuta se la sintomatologia persiste da almeno 7 giorni ma meno di 30, e otite cronica se i sintomi clinici sono presenti da più di 30 giorni.

L’otite è una condizione molto spiacevole, dolorosa e irritante per il nostro pet, e se non trattata correttamente, può causare pericolose infezioni e perdita di udito.

Pulizia orecchie cane

Sintomi e cause

Tra i sintomi più comuni possiamo vedere il cane o il gatto scuotere frequentemente la testa, grattarsi le orecchie in modo insistente e cercare di strofinarle contro tutte le superfici; spesso le orecchie sono maleodoranti e non è raro vedere all’interno del materiale ceruminoso scuro e appiccicoso, oppure pus. Come per noi persone, è importante ricordare che l’otite può essere molto dolorosa proprio a causa della grave infiammazione. Nelle forme croniche il pelo alla base delle orecchie può essere più rado a causa del continuo grattamento, la cute spesso è arrossata e ispessita e possono essere evidenti delle croste. Talvolta, l’orecchio malato viene portato leggermente più basso rispetto a quello sano. Nelle forme di otite più gravi possono insorgere alcuni sintomi neurologici quali ad esempio la testa ruotata (c.d. “head tilt”), barcollamenti e perdita di equilibrio, movimento involontario degli occhi (definito nistagmo), nausea e mancanza di appetito.

Come accennato in precedenza, l’otite non è una malattia, ma piuttosto la manifestazione clinica di una malattia sottostante. Tra le cause di otite vengono definiti dei “fattori predisponenti”, cioè tutti quei fattori che aumentano la probabilità dell’insorgenza di otite, ad esempio la conformazione delle orecchie (orecchie lunghe e pendule che coprono il condotto uditivo, tipiche di alcune razze), presenza di eccessiva peluria o umidità (ad esempio dopo l’attività in acqua) oppure trattamenti “aggressivi” che irritano il condotto uditivo e predispongono all’insorgenza di infezioni. Tra i fattori primari, cioè quelli causano direttamente l’insorgenza di otite, sono riportate le parassitosi (causa più frequente di otiti nel gatto), corpi estranei, dermatiti allergiche, allergie e/o intolleranze alimentari, tumori (più frequenti nel gatto). Esistono inoltre dei fattori che impediscono la guarigione dell’otite, definiti fattori secondari o perpetuanti. Tra questi sono riportate le infezioni batteriche, proliferazione di lieviti, alterazioni patologiche del condotto uditivo conseguenti all’otite cronica oppure l’otite media.

La pulizia come prevenzione

La pulizia delle orecchie solitamente non è necessaria nei cani e ancora meno nei gatti. Ma se ci sono dei fattori che possono predisporre all’insorgenza di otite, è bene consultare il proprio veterinario per avere un consiglio sulla prevenzione, su eventuali prodotti detergenti da utilizzare, la frequenza di pulizia e un consiglio pratico su come pulire correttamente le orecchie del nostro amico.

A causa della conformazione delle orecchie di alcuni cani e gatti, infatti, è possibile che lo sporco, detriti e cerume si accumulino al loro interno, creando un ambiente umido e perfetto per la proliferazione di alcuni batteri e lieviti.

Come spesso accade, la prevenzione è la migliore cura anche per l’otite. Dovrete quindi verificare che le orecchie dei vostri amici a quattro zampe siano sempre pulite. Dopo il bagno o una nuotata è bene controllare che le orecchie siano asciutte ed eventualmente asciugarle delicatamente con un batuffolo di cotone. Se il vostro cane ha abbondante pelo all’interno dell’orecchio, chiedete un consiglio al veterinario su come gestirlo e segnalatelo al toelettatore. Qualora ci siano dei problemi cutanei, allergie e/o intolleranze alimentari, la gestione corretta di queste condizioni permette di prevenire l’insorgenza di otiti.

Se le orecchie del vostro cane o gatto appaiono infiammate, maleodoranti o dolenti, prima di effettuare dei trattamenti “fai da te” è sempre meglio consultare il proprio veterinario. Purtroppo, alcune volte l’utilizzo di prodotti inadatti, una pulizia troppo aggressiva o inadeguata rischia di causare ulteriori danni al condotto uditivo e di predisporre all’insorgenza di infezioni.

Prima di iniziare la pulizia auricolare del vostro pet, assicuratevi di avere tutto il necessario. Innanzitutto, è bene sapere che la procedura potrebbe risultare abbastanza sporca, posizionatevi quindi lontani dai divani o muri appena imbiancati, il consiglio è di effettuare la procedura all’esterno oppure in garage. Vi serviranno il detergente per cani o gatti, indicato dal veterinario, batuffoli di cotone (meglio non utilizzare garze, carta o cotton fioc) e l’immancabile “premietto” per rendere questo momento un po’ più piacevole!

Per eseguire una corretta pulizia è necessario mettersi in posizione comoda, sollevare il padiglione auricolare in modo da visualizzare bene il condotto uditivo e applicare al suo interno qualche goccia di prodotto detergente. È importante evitare di toccare il condotto uditivo con la punta dell’applicatore per evitare la contaminazione del prodotto con batteri e lieviti. Dopo l’applicazione sarà necessario massaggiare delicatamente la base dell’orecchio per almeno trenta secondi, favorendo così una migliore distribuzione del prodotto e il distacco di detriti e cerume. Successivamente lasciate scuotere la testa al vostro animale in modo da eliminare l’eccesso di prodotto dall’orecchio e questo punto, delicatamente, cercate di pulire e asciugare l’orecchio con un batuffolo di cotone. Qualora l’orecchio dovesse risultare essere ancora molto sporco, è possibile ripetere l’operazione. Infine, non scordatevi di premiare il proprio amico, in modo da rendergli questa operazione più gradevole e magari per farlo abituare a questa toelettatura. Questa procedura in certi animali dovrà infatti diventare una routine, in altri fortunatamente solamente un trattamento temporaneo.

A cura della dott.ssa Kateryna Vasylyeva DVM, PhD student
Ospedale Veterinario Universitario
Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna

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