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Il cane ed il gatto anziani: quali controlli richiedere dal Veterinario?

L’aspettativa di vita dei cani e dei gatti domestici si è estremamente allungata negli ultimi decenni, grazie alle maggiori cure dei proprietari e al miglioramento delle assistenze mediche veterinarie disponibili.

Nonostante spesso si paragoni l’età dei nostri pet con quella degli esseri umani, esiste una sostanziale differenza tra gli stadi di crescita di cane e gatto, anche in base alla razza di appartenenza.

Secondo le linee guida della American Animal Hospital Association, nel cane e nel gatto si possono identificare quattro principali fasi di crescita:

  • - Il cucciolo: dalla nascita fino al termine del periodo di “crescita rapida” (6-9 mesi nel cane; fino a 12 mesi nel gatto).
  • - Il giovane adulto: fino al completamento della maturazione fisica e sociale (fino ai 3-4 anni d’età nel cane; fino ai 6 anni d’età nel gatto).
  • - L’adulto maturo: fino al raggiungimento dell’ultimo 25% della vita stimata nel cane (es. un cane Boxer, con un’aspettativa di vita media di 11 anni, terminerà la fase di giovane adulto circa ad 8 anni); dai 7 ai 10 anni d’età nel gatto.
  • - L’anziano: l’ultimo 25% della vita stimata nel cane; oltre i 10 anni d’età nel gatto.

Ciascuna fase di crescita deve essere curata in modo appropriato, prendendo in considerazione le necessità sociali e le cure mediche più adatte all’età del pet.

Checkup gatto anziano

Ogni quanto è consigliato effettuare dei controlli medici in un pet anziano?

L'obiettivo principale nell’effettuare dei controlli medici preventivi è quello di migliorare la qualità della vita e la longevità del pet, consentendo di individuare, controllare e trattare precocemente eventuali malattie, con conseguenti risparmi sui costi sanitari a lungo termine.

Nei pet anziani che godono di buona salute è consigliato effettuare un check up generale almeno 1 o 2 volte all’anno, comprensivo di una visita clinica ed esami del sangue di base.

Quali esami è opportuno effettuare durante il check up?

In corrispondenza dei controlli annuali un pet anziano dovrebbe effettuare almeno un esame del sangue (comprensivo di esame emocromocitometrico ed esame biochimico) ed un esame delle urine.

 

L’esame emocromocitometrico permette di valutare il numero dei globuli rossi, delle piastrine e dei globuli bianchi, le cui alterazioni possono essere indicative di molteplici patologie.

L’esame biochimico permette di valutare diverse sostanze presenti nel siero ematico, indicative della funzionalità di diversi organi e di tutto l’organismo. Solitamente un profilo biochimico di base comprende la valutazione di creatinina, urea (per la funzionalità renale), ALT, AST, fosfatasi alcalina (per la funzionalità di fegato e vie biliari), proteine (albumine e globuline), i principali elettroliti sierici (sodio, potassio, calcio e fosforo) e del colesterolo.

Nel gatto anziano può inoltre essere indicato effettuare un controllo annuale degli ormoni tiroidei, per scongiurare lo sviluppo di ipertiroidismo.

L’esame delle urine permette di valutare la presenza di malattie renali, delle vie urinarie o anche di altre parti dell’organismo. Con questo esame si andranno a misurare il peso specifico urinario, l’eventuale presenza di glucosio, chetoni, proteine, sangue o bilirubina nelle urine, mentre con la valutazione del sedimento si potrà valutare la presenza di cristalli o batteri.

L’esame delle feci permette di valutare la presenza di parassiti intestinali: in cani poco esposti ai parassiti è consigliato un unico controllo annuale, mentre un controllo più frequente sarà opportuno se il cane non riceve dei trattamenti antiparassitari periodici e vive perlopiù all’esterno (risultando, quindi, maggiormente esposto a contrarre questi parassiti). Anche un gatto che vive esclusivamente in casa non necessiterà di controlli periodi delle feci.

Altri test per malattie infettive nel cane, come la filariosi cardiopolmonare e le patologie trasmesse da ectoparassiti (es. ehrlichiosi) vanno eseguiti almeno una volta all’anno.

In un gatto che vive in casa e che non viene in contatto con altri felini non sarà, invece, sempre necessario effettuare i test infettivi annuali per i virus FIV e FeLV.

È possibile riscontrare delle alterazioni anche se un pet anziano gode di buona salute?

Un recente studio scientifico ha stimato che quasi il 40% di cani apparentemente in buona salute possono mostrare delle alterazioni agli esami del sangue di base.

Il Medico Veterinario, in questi casi, potrà raccomandarvi di effettuare dei monitoraggi di queste alterazioni nei successivi check up, oppure di proseguire con eventuali ulteriori indagini. Ciò dipenderà dalla gravità delle alterazioni riscontrate, dalla presenza di altre problematiche alla visita clinica e dal rischio a cui il pet è predisposto nello sviluppo di specifiche patologie.

In cani appartenenti a specifiche razze può, infatti, essere consigliato effettuare degli esami di laboratorio più frequentemente rispetto ad altri, poiché ciò permette di evidenziare precocemente alcune patologie, prima che i segni clinici della malattia risultino evidenti. Conoscere la predisposizione di razza nei confronti di varie malattie aiuterà a selezionare appropriatamente i test da effettuare e la loro tempistica di esecuzione.

A cura del dott. Francesco Lunetta, DVM, PhD student
Ospedale Veterinario Universitario
Dipartimento di Scienze Mediche Veterinarie
Alma Mater Studiorum - Università di Bologna

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